Notizie dall'Africa: a piccoli passi verso un libero scambio

È stata varata ufficialmente il 2 gennaio scorso la Zona di libero scambio continentale africano (AfCFTA o Zleca), che riguarda 53 stati su 54 (l’Eritrea non ha ancora sottoscritto nessun impegno).

Alla cerimonia virtuale hanno preso parte tre capi di stato (Sudafrica, Niger, Ghana), il segretario generale del AfCFTA, Wamkele Mene, la segretaria generale della Commissione economica per l’Africa delle Nazioni Unite, Vera Songwe, e altri rappresentanti del circuito Onu. L’entrata in vigore del AfCFTA doveva essere il 1° luglio 2020, ma è stata rinviata a causa della pandemia di Covid-19.

L’AfCFTA è un’iniziativa strategica per sostenere il commercio intra-africano con la soppressione progressiva dei diritti doganali e accelerare l’integrazione economica del continente. Per l’economista Vera Songwe «se sarà messa in funzione correttamente, l’AfCFTA attrarrà investimenti e porterà rapide innovazioni».

Nell’economia africana hanno un ruolo chiave le piccole e le medie imprese, che rappresentano circa l’80% delle attività produttive. Ora queste imprese fanno fatica a penetrare i mercati esteri ma con l’AfCFTA possono esportare con maggior efficacia nei mercati regionali. Si prevede che i paesi che beneficeranno maggiormente del libero scambio sono quelli a vocazione agricola e quelli senza sbocco al mare: a questi paesi l’AfCFTA consente ulteriori facilitazioni nel transito e nella cooperazione doganale.

Nigrizia

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