Perù. Le sfide quotidiane della missionaria ticinese suor Nadia Gianolli

«I tempi sono difficili, ma sono convinta che dando ciascuno il meglio di sé riusciremo a superarli». È questo il pensiero della missionaria ticinese suor Nadia Gianolli per questo periodo di pandemia con il quale ci ritroviamo a inaugurare il 2021. Suor Nadia fa parte della Congregazione delle Piccole Figlie del Sacro Cuore di Gesù e con due consorelle peruviane, si occupa di pastorale ed educazione a Peralvillo, in Perù. Per portare avanti il lavoro pastorale con gli oltre 500 giovani frequentatori della scuola parrocchiale, e soprattutto per mantenere vivo il contatto con loro, alle religiose non rimane che la tecnologia: la Messa via streaming, le catechesi e le novene – come in Avvento – online. Quando ripensa, nonostante ciò, alla solennità e al decoro con cui si è riusciti a vivere il Natale, suor Nadia si emoziona: «È stata una celebrazione, pur con i limiti imposti ai partecipanti, molto sentita. Da marzo fino all’Avvento non abbiamo potuto celebrare nemmeno una Messa con i fedeli. Questa breve riapertura e l’allentamento delle misure in prossimità del Natale ci ha aiutato a ritrovare un po’ la speranza. Come in tutto il mondo, speriamo che la pandemia possa passare, ma da noi, dove ora è estate, è già prevista la prossima ondata con l’avvio dell’autunno». I giovani – ci racconta la religiosa – sono i primi a soffrire di questa situazione. A loro, come alle rispettive famiglie, suor Nadia e le consorelle dedicano un lavoro di supporto soprattutto psicologico e spirituale, affinché il fragile confine che separa la speranza dallo scoraggiamento non venga a cadere. A questo proposito, si sono sentite chiamate a un compito molto specifico, che intendono portare avanti per tutto il 2021: «Nella zona del Perù in cui ci troviamo, ci sono moltissime sette, che negli ultimi tempi hanno moltiplicato il loro «impegno»: passando di casa in casa. Pretendono di aver «compreso» a fondo i tempi che stiamo vivendo, proponendo e spacciando come vera una lettura catastrofistica del presente. È rendendoci conto di questa situazione davvero pericolosa, che abbiamo deciso di recuperare il Libro dell’Apocalisse, nel tentativo di spiegare il senso profondo in primis del libro: vogliamo far capire che si tratta di un testo che porta speranza; un testo che racconta di come, infine, il Bene trionferà sul Male. Sono le lacrime del presente che ci preparano alla gloria futura». Proprio prendendo ispirazione dall’Apocalisse, ci giunge anche l’augurio di suor Nadia per l’anno appena incominciato: «La cosa importante è non perdere la fede nel Signore, unico punto fermo nella nostra vita; è Lui che ci aiuta ad andare avanti e ci dà speranza. Anche nella prospettiva peggiore di ritrovarsi da soli a vivere la malattia, il Signore sarà sempre con noi; questo Dio che si è fatto Bambino, che ci ha detto di essere un «Dio con noi» davvero non ci lascia mai soli. Auguro a tutti di saper vivere amando; viviamo in pace e armonia e anche con tanta generosità questo momento di crisi». Chi desidera sostenere l’attività di suor Nadia può farlo con un versamento sul conto (IBAN 370- 94497761-1-34) intestato a: Zunilda Angelica Rodriguez Vera e Elsa Lucila Crisostomo Perez, Saenz Peña 128- Chancay, presso il Banco del Credito del Perù (BIC/SWIFT: BCPLPEPL).

Laura Quadri

Chiesa cattolica svizzera

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