Quarta Giornata dei poveri: «La pandemia non ferma la solidarietà»

Monsignor Rino Fisichella ha presentato in Sala Stampa vaticana le iniziative per la quarta Giornata mondiale dei poveri del 15 novembre prossimo, con la Messa celebrata dal Papa nella Basilica di San Pietro alla presenza di un centinaio di persone. Attivata una rete solidale per portare cibo, mascherine e aiuti a migliaia di famiglie.

Nell’ambulatorio sotto il Colonnato di San Pietro, gestito ad opera dell’Elemosineria Apostolica, possono effettuare il tampone le persone in necessità, che devono avere accesso ai dormitori o vogliono ritornare nella loro patria. È questo uno dei segni concreti per la quarta Giornata mondiale dei poveri, che si celebra domenica 15 novembre. In due settimane, di tamponi, ne sono stati effettuati 50 al giorno. La pandemia, dunque, non ferma la solidarietà pur cambiando, in parte, «il volto» dei tradizionali segni realizzati per l’occasione, come il pranzo dei poveri con il Papa e il presidio medico in Piazza San Pietro, che sono stati sospesi.

A presentare questa Giornata durante la conferenza stampa online organizzata dalla Sala Stampa vaticana è monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Un appuntamento importante per tutte le Diocesi del mondo, sottolinea, per mantenere vivo il senso di fraternità nei confronti delle persone più disagiate. Alla Messa con il Papa, domenica, nella Basilica di San Pietro – riferisce –  saranno presenti solo 100 persone in rappresentanza di tutti i poveri del mondo assieme anche a volontarie e benefattori. E alcuni degli assistiti proclameranno le letture liturgiche. La celebrazione eucaristica sarà trasmessa in diretta su Rai1, Tv2000, Telepace e altre e in streaming sul portale di Vatican News.

 »Ancora una volta anche Papa Francesco ha teso la sua mano con diverse iniziative per rendere concreta» questa Giornata, mette dunque in rilievo il presule. Non mancano, infatti, iniziative di sostegno alimentare grazie all’estesa genersoità di alcuni benefattori. Sono stati, quindi, realizzati segni che esprimono l’attenzione di Papa Francesco. »Con il grande supporto di Roma Cares e la generosità di Elite supermercati, stiamo provvedendo in questi giorni a inviare 5.000 pacchi viveri di prima necessità alle famiglie di circa sessanta parrocchie romane che, specialmente in questo periodo, si trovano in difficoltà», racconta monsignor Fisichella. Oltre ad alimenti di vario genere, vengono inviate anche alcune mascherine e un biglietto con una preghiera di Papa Francesco. Il «grazie» del presule va quindi al CEO della RomaGuido Fienga per Roma Cares ealla famiglia Fedeli proprietaria di Elite supermercati. Pacchi confezionati e da un gruppo di venti giovani attualmente in attesa di occupazione.

Per la Giornata è stato preparato anche quest’anno un Sussidio pastorale, tradotto in cinque lingue: si tratta – evidenzia mons. Fisichella – di «uno strumento fattivo perché la Giornata non si limiti alle sole iniziative di caritative, ma queste siano sostenute dalla preghiera personale e comunitaria». Il presule infine cita ancora il Messaggio della quarta Giornata nel quale il Papa, commentando la frase del Siracide «In tutte le tue azioni, ricordati della tua fine», rileva come il testo si presti a una duplice interpretazione: da una parte tenere presente la fine dell’esistenza, attitudine che spinge a condurre una vita prestando attenzione ai più poveri; dall’altra, si può intendere fine della vita come un progetto da compiere. E il fine di ogni azione non può che essere l’amore. Un amore che si esprime non solo con la mano tesa ma anche con il sorriso «di chi – scriveva il Papa – non fa pesare la propria presenza e l’aiuto che offre, ma gioisce solo di vivere lo stile dei discepoli di Cristo». Una giornata, dunque, a cui prepararsi stendendo le mani e aprendo il cuore al sorriso verso gli altri, reagendo così alla cultura dello scarto per abbracciare quella della fraternità.  

Vatican News/red

Chiesa cattolica svizzera

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