Presto nella Chiesa nuovi Santi e nuovi Beati. Il Papa firma i decreti

Ieri 27 ottobre, durante l’udienza con mons. Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco ha autorizzato a promulgare i Decreti riguardanti diverse cause, tra le quali quelle di tre sacerdoti e una laica. Ecco le loro storie.

Il Beato Giustino Maria Russolillo

Un santo per tanti, iniziatore di opere ecclesiali, che fino alla fine fa e vuole essere un prete di parrocchia. Napoletano, terzo di dieci figli, origini modeste, Giustino Maria Russolillo fu sempre allergico agli onori da parte di chi verso la fine della sua vita aveva preso a chiamarlo «il Santo di Pianura», la località dov’era nato nel 1891 e dove morirà nel 1955 dopo aver fondato la Società delle Divine Vocazioni e successivamente il ramo femminile delle religiose e l’Istituto secolare delle Apostole Vocazionsite.

In particolare, all’intercessione del beato Giustino Russolillo è stato attribuito il miracolo che lo porterà alla canonizzazione, ovvero la guarigione di un giovane vocazionista avvenuta il 21 aprile 2016 a Pozzuoli, dopo che il religioso di origine malgascia – rinvenuto a terra nella sua camera in mezzo a chiazze di sangue – era stato ricoverato il 16 aprile in condizioni molto gravi per danni all’apparato respiratorio. Lo stesso giorno del ricovero il superiore provinciale della Congregazione aveva invitato tutti i confratelli a pregare «don Giustino» per la guarigione e uno di loro il 18 aprile portò un’immagine del beato con una reliquia e la depose sul corpo del religioso malato. Quel giorno la situazione clinica era ancora molto grave, il 21 le condizioni migliorano in modo repentino e il giovane vocazionista esce dal coma fino a essere dimesso il 3 maggio.

Due fondatrici di istituti religiosi

Il riconoscimento di altri due miracoli porterà invece alla beatificazione di altre due fondatrici di istituti religiosi. Uno riguarda Maria Lorenza Requenses in Longo, nobildonna spagnola, nata nel 1463 a Lleida e spentasi nel 1539 a Napoli, dove si era trasferita col marito, reggente del Vicereame della città, e dove rimasta vedova apre l’Ospedale degli Incurabili. Gravemente ammalata si ritira nel monastero delle Monache Cappuccine, anch’esso da lei fondato. Il secondo miracolo è attribuito a Elisabetta Czacka (al secolo Rosa), nata a Bila Tserkva in Ucraina nel 1876 e morta a Laski in Polonia nel 1961, che nel 1918 fonda – lei non vedente – la Congregazione delle Suore Francescane Ancelle della Croce che ha tra i suoi scopi proprio l’inserimento sociale dei non vedenti, attraverso una preparazione oltre che spirituale, anche scolastica e professionale.

Storie di martiri

Tra i martiri che saliranno agli altari figurano due frati cappuccini libanesi, vittime delle cosiddette «marce della morte» perpetrate dal movimento nazionalista dei «Giovani Turchi» durante genocidio armeno. Il primo, fra Leonardo Melki, viene arrestato e torturato nel 1915, il rifiuto di convertirsi all’islam lo condanna a una morte crudele a colpi di scimitarra. Sorte analoga tocca a fra Tommaso Saleh, anch’egli ucciso in odio alla fede nel 1917 per aver dato ospitalità a un sacerdote armeno, dopo aver subito ogni sorta di violenze e maltrattamenti. Tragica, trent’anni dopo, è anche la vicenda di don Luigi Lenzini, sacerdote diocesano, modenese, classe 1881, parroco a Crocette di Pavullo nel 1941, in una piccola parrocchia che sorge in una zona di operazioni partigiane. E sono proprio alcuni militanti comunisti a sequestrarlo nella notte tra il 20 e il 21 luglio 1945 e a ucciderlo in aperta campagna dopo averlo crudelmente seviziato.

Isabella come Maria Goretti

Per la giovane Serva di Dio Isabella Cristina Mrad Campos, fedele laica, il martirio è come quello di Santa Maria Goretti.  Uccisa, in odio alla Fede, a Juiz de Fora (Brasile) il 1° settembre 1982. Dopo una vita normale a Barbacena, antica città coloniale dello stato del Minas Gerais, nell’aprile del 1982 si trasferì nella città di Juíz de Fora, per prepararsi al corso preparatorio per iscriversi alla facoltà di medicina. Isabella fin da subito trovò in questa nuova città un luogo in cui poter studiare, ma soprattutto pregare con raccoglimento nella chiesa del Cenacolo dove era sempre esposto il SS. Sacramento. Il 30 agosto dello stesso anno un ragazzo aiutò Isabella a montare un armadio, il lavoro diede adito da una spiacevole discussione. Il 1°settembre il ragazzo tornò nell’appartamento per terminare il lavoro cominciato, ma in realtà era tutt’altra l’intenzione del giovane. Fin da subito tentò di approfittare della giovane ma fu respinto. La imbavagliò con pezzi di lenzuola e la legò con delle corde. I medici legali, dopo l’autopsia, attestarono che l’assassino non riuscì a violentarla. Preferì morire anziché cedere e venir meno alla virtù della castità.

I nuovi Venerabili

Sono state riconosciute infine le  virtù  eroiche  del  Servo  di  Dio  Roberto  Giovanni,  Fratello  professo  della  Congregazione  delle Sacre Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo; nato il 18 marzo 1903 a Rio Claro (Brasile) e morto a Campinas (Brasile) l’11 gennaio 1994 e le  virtù  eroiche  della  Serva  di  Dio  Maria  Teresa  del  Cuore  di  Gesù  (al  secolo:  Celia  Méndez  y Delgado),  Cofondatrice  della  Congregazione  delle  Ancelle  del  Divino  Cuore  di Gesù, nata l’11 febbraio 1844 a Fuentes de Andalucía (Spagna) e morta a Siviglia (Spagna) il 2 giugno 1908.

Agenzie/red

Chiesa cattolica svizzera

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