Soppressione delle trasmissioni religiose radiofoniche alla SRF: la reazione delle Chiese

Come già riportato dal nostro portale (vedi l’articolo a questo link) la SSR si è trovata costretta per motivi economici a interrompere le trasmissioni religiose radiofoniche nella Svizzera tedesca. Contattato da cath.ch, Mons. Alain de Raemy, «il vescovo dei media» all’interno della Conferenza dei Vescovi Svizzeri (CVS), esprime disappunto per questa decisione presa dal servizio pubblico nel settore religioso che rappresenta un ambito di nicchia e che ha manifestato particolare importanza e seguito nel periodo di lockdown a causa del Covid-19.

Sia la voce di mons. de Raemy per la Conferenza dei vescovi svizzeri che la Conferenza cattolica romana centrale della Svizzera (RKZ) chiedono che le trasmissioni religiose radiofoniche in lingua tedesca della SRF che saranno interrotte nell’estate 2021 siano sostituite.

«I programmi popolari Zwischenhalt e Blickpunkt Religion non dovrebbero essere cancellati senza essere sostituiti», ha spiegato Renata Asal-Steger, presidente della RKZ. Fa parte della missione del servizio pubblico della SSR parlare del contributo delle Chiese e delle comunità religiose alla coesione sociale, «perché le questioni di fede e di significato sono importanti per molte persone», ha detto Renata Asal-Steger.

Sia mons. de Raemy, capo del dicastero per i media, e vescovo incaricato della Commissione dei vescovi svizzeri per la Comunicazione e le Relazioni Pubbliche, sia Mariano Tschuor, che presiede la suddetta Commissione, si sono detti sorpresi dalla decisione presa dalla direttrice della SRF Nathalie Wappler.

Mariano Tschuor, l’ex direttore della Radiotelevisiun Svizra Rumantscha (RTR) ed ex membro della direzione generale della SSR a Berna, ritiene che siano sempre le persone sbagliate a essere colpite dai tagli di bilancio.

cath.ch/red

Chiesa cattolica svizzera

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