«Ripartire dal cuore» per fare la differenza con il sostegno della comunità

Se fosse in mio potere di cambiare qualcosa di questo periodo che stiamo vivendo, cosa cambierei?

 -Niente!-

Durante l’emergenza ho lavorato in ospedale, così come ogni componente della mia famiglia, in vari ambiti. Ho vissuto il dolore di perdere mia mamma e non potere essere vicina fisicamente ai miei parenti a Bergamo. Come famiglia, sia durante il «lockdown» sia adesso, siamo sereni. Convinti di fare il bene comune. Abbiamo dedicato maggiore attenzione alla nostra dimora, prendendoci cura l’uno dell’altro. Mi sono iscritta ai social (da sempre rifiutati…). Ho vissuto con maggiore intensità la messa domenicale alla televisione, ho continuato con il gruppo di preghiera e il «Club del Vangelo» via zoom, ho seguito corsi via Skype. Ho continuato via whatsapp con il mio gruppetto il catechismo.  Alla mattina recandomi al lavoro ascoltavo la quiete della natura. Per noi è stato un momento di grazia! In me si è fortificata la fede e l’urgenza di intensificare la solidarietà verso i più poveri, i piccoli e l’ambiente. Più che mai ho percepito di essere parte integrante del creato. Un creato sognato e voluto da Dio che è nostro Padre e ci ama da morire. 

Io sono convinta che come cristiani, abbiamo l’opportunità di fare la differenza. Non perché siamo migliori, ma perché abbiamo il sostegno di una comunità che si basa sulla Parola di Dio e fa leva sulla Croce di Gesù Cristo. Abbiamo la grazia di potere vivere dignitosamente, confidando nel nostro Credo apostolico.

In questo momento storico, tutti siamo sulla stessa barca in balia delle onde… anche noi nella nostra Diocesi, nessuno escluso. Bello, no? Per una volta siamo tutti in uno. Sospesi tra quello che avevamo e quello che potrà essere… Ma ci siamo, esistiamo, siamo vivi! E noi abbiamo una certezza: il Signore è vivo ed è con noi! Quindi chi può essere contro di noi? Certo non è facile la nostra quotidianità, talvolta è appesantita da opinioni, obblighi, doveri, preoccupazioni che vengono dal fuori… ma incidono concretamente nella nostra vita… Allora? Il nostro Vescovo (nella lettera pastorale, ndr) ci dà chiare indicazioni:

«Ripartire dal cuore» un unico centro: Gesù.

Vivere ogni istante con Lui, per Lui e in Lui.

La liturgia è vita e la nostra vita è liturgia; senti la bellezza di una sinfonia?

Intrecciamo reti di relazioni autentiche; gusti la bellezza di un pane condiviso?

E allora mettiamoci all’opera; percepisci la gioia di donare del tuo?

Tiziana Mangiacavalli, tecnica in analisi biomediche

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/ripartire-dal-cuore-per-fare-la-differenza-con-il-sostegno-della-comunita/