La festa federale di ringraziamento: un giorno in cui le Chiese in Svizzera pregano per il Paese

Oggi ricorre la Festa federale di ringraziamento, penitenza e preghiera, conosciuta anche come «Dank, Buss und Bettag» nella Svizzera tedesca e «Jeûne fédéral» nella Svizzera romanda. I gesti ecumenici consueti di questa ricorrenza in quest’anno segnato dal coronavirus lasciano lo spazio, soprattutto in Ticino, a preghiere più personali e ad un ricordo nei diversi culti evangelici e nelle Messe cattoliche del giorno.

La Festa federale di ringraziamento, come festa federale, nasce ufficialmente nel 1796 ma la tradizione è molto più antica e riassume diverse iniziative di preghiera che risalivano al XVI secolo, quando venivano decretati  giornate, settimane o addirittura mesi di penitenza e digiuno in caso di peste o di carestie. Furono i Cantoni riformati a dare vita a questi gesti di preghiera, soprattutto in occasione di peste e carestie. Nel 1619 tutti i Cantoni riformati della Svizzera celebrarono la prima festa di ringraziamento. Fu durante la Guerra dei trent’anni che la festa divenne annuale e che anche i Cantoni cattolici decisero di introdurla. Ma fu su decisione della Dieta federale che venne celebrata per la prima volta in tutta la Svizzera nel 1796. Questa usanza si mantenne anche sotto la Repubblica elvetica, l’Atto di mediazione e la Restaurazione, anche se fino al 1832 veniva celebrata in tempi diversi, nei singoli cantoni per i riformati e nelle diocesi per i cattolici. Quell’anno, la Dieta federale, su proposta di Argovia, fissò la ricorrenza in tutti i cantoni per la terza domenica di settembre, usanza rimasta fino ai nostri giorni. Tuttavia, il canton Grigioni mantenne fino al 1848 la data della seconda domenica di novembre. Da parte sua, il canton Ginevra non si è adeguato e celebra tuttora quello che chiama «Jeûne genevois» il giovedì che segue la prima domenica di settembre e che è giorno festivo.

(red)

Chiesa cattolica svizzera

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