Domenica 13 settembre, in tutto il mondo, la Colletta per la Terra Santa

Adriana Masotti e Helene Destombes – VATICAN NEWS

«L’attuale situazione di pandemia da Covid-19 coinvolge molte Nazioni e in molte di esse sono in atto delle misure di prevenzione che impediscono la normale celebrazione comunitaria dei Riti della Settimana Santa». Il testo, firmato dal prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, cardinale Leonardo Sandri, prendendo atto dell’allora situazione, comunicava così lo scorso 27 marzo, la sospensione della annuale raccolta di fondi che tradizionalmente si tiene nel giorno di Venerdì Santo in segno di comunione concreta con i cristiani di Terra Santa. Una solidarietà che si vive in tutto il mondo e che permette alle comunità cristiane di poter continuare la loro presenza evangelica nei Luoghi santi, oltre che mantenere le scuole e le opere assistenziali, aperte anche ai non cristiani, a favore soprattutto dei più piccoli e dei poveri. «Per tale motivo – annunciava il comunicato – , il Santo Padre Francesco ha approvato la proposta che la Colletta di Terra Santa, per l’anno 2020, sia collocata nella domenica 13 settembre, in prossimità della Festa dell’Esaltazione della Santa Croce». 

Sandri: la Colletta, pellegrini di solidarietà nei luoghi di Gesù

Forse si sperava che dopo tanti mesi la crisi sanitaria sarebbe stata ormai alle spalle, così non è ed è ancora in questo contesto che domenica, durante le celebrazioni eucaristiche, tutti i fedeli saranno invitati a donare quello che sarà loro possibile. Il cardinale Leonardo Sandri ne parla ai nostri microfoni, sottolineando il valore della solidarietà, proprio in questo momento: «In questo contesto della pandemia sembra una cosa un po’ assurda andare a chiedere ancora aiuti con tutte le necessità che ci sono, tutte le sofferenze. Io penso, però, che malgrado questa sofferenza, possiamo vedere questa colletta della Terra Santa come una specie di viaggio interiore verso i luoghi di Gesù perché, se i pellegrinaggi purtroppo sono impossibili a motivo delle precauzioni che bisogna avere e anche perché nella Terra Santa c’è ancora il virus, perché non avvicinarci con il nostro cuore e con la nostra riflessione ai luoghi di Gesù? Quando Gesù camminava, quando si trovava con le moltitudini, quando insegnava, Gesù era il punto di riferimento di tutti gli scartati, i lebbrosi, i poveri, gli indemoniati, volevano tutti avvicinare Gesù e perché noi adesso che siamo colpiti da questa pandemia terribile, perché non andare con il nostro cuore verso di Lui per chiedere pietà, per chiedere che ci liberi da questo male? E allora noi ci avviciniamo a Gesù pensando a tutti i luoghi che Lui ha toccato con le sue mani, con i suoi piedi, per chiedere pietà e anche per dire: io partecipo a questo pellegrinaggio spirituale, non solo con la mia preghiera e la mia riflessione, ma anche con il mio contributo perché in questi luoghi la tua presenza salvatrice possa essere per tutti quelli che nel futuro visiteranno la Terra Santa che vive un momento di grande sofferenza umana, ma pure economica con la mancanza di fedeli».

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