Libano: nuova esplosione al porto di Beirut

A poco più di un mese dall’esplosione che ha provocato quasi 200 vittime e un numero imprecisato di dispersi, torna a bruciare il porto di Beirut, in Libano. Una colonna di fumo nero si è alzata oggi, giovedì 10 settembre, poco dopo mezzogiorno nel cielo della città, come testimoniano numerosi video e immagini diffusi via social network da cittadini spaventati. Sono ancora in corso le operazioni dei vigili del fuoco per portare la situazione sotto controllo.

Cosa sta andando a fuoco

Al momento non si conosce l’entità dell’incendio né cosa lo abbia originato. Secondo media locali il rogo sarebbe avvenuto in un magazzino dove sono stati collocati dei pneumatici, altre fonti parlano di oli vegetali. Intanto, l’esercito libanese, che ha confermato quanto successo, ha esortato i residenti nelle vicinanze a evacuare la zona. Il cielo di Beirut torna, dunque, a tingersi di nero e sono numerosi, come testimoniano le prime immagini giunte dalla capitale libanese, i cittadini in fuga dal luogo dell’incendio.

Il disastro del 4 agosto

L’esplosione dello scorso mese ha causato la morte di quasi duecento persone, migliaia i feriti. La violenza in particolare della seconda esplosione ha ribaltato le auto e devastato gli edifici con struttura in acciaio del loro rivestimento. All’interno dell’area portuale, è stata interamente distrutta una sezione del litorale. Testimoni hanno riferito che le case fino a dieci chilometri di distanza sono state danneggiate dall’esplosione, e fino a 300mila persone sono rimaste senza casa a causa delle esplosioni. Secondo il governo libanese, il secondo più grande silo di grano della città è stato distrutto, esacerbando la carenza di cibo causato dalla pandemia di COVID-19 e dalla grave crisi finanziaria. I danni si estendono su oltre la metà di Beirut, con il costo probabile superiore a 10 miliardi di dollari; inoltre la maggior parte degli hotel della città è stato danneggiato e tre ospedali sono stati completamente distrutti, mentre altri due hanno subito danni.

La giornata di preghiera del Papa 

Il Papa ha pregato per il Libano in queste settimane, incoraggiando il popolo libanese a perseverare nella speranza e a trovare l’energia per ripartire. Ai politici e ai leader religiosi Francesco ha chiesto di «guardare al bene comune e di impegnarsi con sincerità e trasparenza nell’opera di ricostruzione», ed alla comunità internazionale di sostenere il Paese. «Riprendete coraggio, fratelli! La fede e la preghiera, siano la vostra forza. Non abbandonate le vostre case e la vostra eredità, non fate cadere il sogno di quelli che hanno creduto nell’avvenire di un Paese bello e prospero», sono state le parole rivolte ai libanesi, annunciando un giorno di preghiera per il Libano, tenutosi lo scorso 4 settembre.

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Chiesa cattolica svizzera

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