Aiuto alla Chiesa che Soffre vicina ai fratelli libanesi

Il comunicato di Aiuto alla Chiesa Che Soffre a sostegno dei fratelli libanesi in seguito all’esplosione al porto di Beirut.

Quanto accaduto a Beirut ha profondamente colpito tutto il mondo. La fondazione pontificia «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» prega per le vittime e i feriti dell’immane tragedia che ha insanguinato ancora una volta il Libano, la cui popolazione è per oltre il 30% cristiana. Preghiamo anche per i governanti, attualmente impegnati nella gestione di una crisi gravissima. Come aiuto di emergenza abbiamo messo 250 000 euro a disposizione per le famiglie più povere e bisognose.
Oltre alle strazianti perdite umane ci sono gli incalcolabili danni materiali. Il blocco del porto determinerà inevitabilmente un forte aumento dei prezzi alimentari aggravando le già drammatiche difficoltà di questo Paese perennemente sofferente. I numerosi rifugiati provenienti dalla Siria saranno probabilmente i primi ad essere interessati dall’impatto economico della tragedia. La zona cristiana di Beirut è devastata e almeno dieci chiese hanno riportato serissimi danni strutturali.

Il Cardinal Béchara Bourtos Raï, Patriarca di Antiochia dei Maroniti, ieri si è rivolto al mondo intero con una toccante comunicazione nella quale ha fra l’altro affermato: «A nome della Chiesa in Libano […] mi appello anche alle organizzazioni caritative dei diversi Paesi affinché aiutino le famiglie libanesi, e di Beirut in particolare, in modo che possano curare le loro
ferite e ricostruire le loro case».

Accogliendo dunque la richiesta di soccorso del porporato in queste ore stiamo verificando con i rappresentanti delle Chiese locali quali specifici aiuti di emergenza garantire, a cominciare da cibo e medicine. Mentre la macchina organizzativa si attiva, chiediamo fiduciosamente ad ognuno di Voi di fare il possibile per aiutare questi nostri fratelli, e Vi ringraziamo di cuore
in anticipo.

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/aiuto-alla-chiesa-che-soffre-vicina-ai-fratelli-libanesi/