Una mini Santa Sofia sorgerà in Siria? Guerra tra potenti con i cristiani d'Oriente in mezzo...

Con il placet del governo di Damasco, e con il sostegno di settori politici e militari russi, potrebbe presto entrare nella fase operativa la costruzione di una chiesa intitolata alla Divina Sapienza, eretta con l’intenzione dichiarata di riprodurre, sia pure a dimensioni ridotte, il profilo architettonico di Hagia Sophia, l’antica Basilica bizantina di Costantinopoli – oggi Istanbul – riconvertita di recente in moschea dalle autorità turche.
La «mini- Santa Sofia» siriana, secondo i promotori del progetto, dovrà sorgere nella regione di Hama. Ne danno notizia media siriani e libanesi, citando informazioni diffuse da fonti vicine al governo di Damasco, che presentano l’operazione come una sorta di risposta russo-siriana alla scelta turca di riaprire Hagia Sophia al culto islamico. Secondo informazioni non verificabili, rilanciate attraverso le reti sociali da attivisti e propagandisti vicini al governo siriano, la posa della prima pietra della futura chiesa sarebbe già avvenuta ad al Suqaylabiyah (cittadina del governatorato di Hama abitata prima della guerra da circa 20mila cristiani ortodossi), alla presenza di esponenti della Duma di Mosca (il Parlamento russo) e con il placet delle gerarchie del Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia (con sede a Damasco). Secondo alcuni resoconti, militari russi di stanza nella base vicina a Latakia, starebbero già elaborando i piani per la costruzione della nuova chiesa.
A presentarsi come promotore dell’iniziativa è in particolare Nadel al Abdullah, noto per aver guidato una milizia che si presentava come forza di auto-difesa composta da cristiani ortodossi, indicata tra i gruppi paramilitari schierati con il regime di Assad nel conflitto contro i miliziani jihadisti del sedicente Stato Islamico (Daesh) o di Jabhat al Nusra. Abdullah dichiara di aver messo a disposizione il terreno su cui dovrebbe sorgere la «Mini- Santa Sofia» siriana.
Media siriani e libanesi rilanciano anche le dichiarazioni del parlamentare russo Vitaly Milonov, noto in patria anche per le campagne volte a ripristinare nelle pubblicazioni ufficiali russe l’antico nome di Costantinopoli per indicare l’attuale città turca di Istanbul, e per aver indossato magliette con la scritta «Ortodossia o morte», secondo il quale gli ortodossi russi sono pronti a sostenere con generosità la costruzione in Siria di una chiesa con le fattezze di Hagia Sophia.
Tale opzione viene presentata dai media siriani come risposta alla scelta della leadership politica turca di ri-islamizzare l’antica Basilica cristiana, divenuta moschea dopo la conquista ottomana di Costantinopoli e trasformata in semplice complesso museale nel 1934 per volontà di Mustafà Kemal Ataturk. Fondatore della moderna Repubblica di Turchia. In chiave polemica con il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Milonov ha anche sottolineato che il Presidente siriano Bashar al Assad non si è mai sognato di convertire i templi di una determinata comunità di fede in luoghi di culto legati a altre appartenenze religiose.
La vicenda della antica Basilica di Hagia Sophia, riconvertita in moschea, e più in generale la condizione dei cristiani in molti Paesi del Medio Oriente, diventano in maniera sempre più evidente terreno di operazioni geo-politiche di ogni risma, con effetti al momento indecifrabili sul presente e sul futuro dei battezzati di quelle terre. (GV) (Agenzia Fides 29/7/2020)

Chiesa cattolica svizzera

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