Ticino: nuove accuse per il sacerdote in carcere per abusi sessuali

Il cinquantenne sacerdote della diocesi di Lugano accusato di abusi sessuali e arrestato a fine maggio rimarrà dietro le sbarre. Accusato di avere avuto, alcuni anni fa, un rapporto sessuale completo con una donna affetta da problemi psichiatrici è ora imputato anche per altri episodi, meno gravi, sempre con la stessa persona e successivi al fatto in questione. Si parla di alcuni palpeggiamenti, che andranno ora chiariti e inquadrati nel contesto in cui sono avvenuti. Lo ha rivelato la RSI nel Quotidiano del 9 luglio.

Nei giorni scorsi il 50enne, difeso dall’avvocato Luigi Mattei, è passato dalla Farera alla Stampa, cominciando a espiare anticipatamente la pena.

Per il momento le accuse ipotizzate dalla procuratrice Chiara Borelli restano quelle di violenza carnale, coazione sessuale, sfruttamento dello stato di bisogno e atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere. Rimane, infatti, da capire se la donna era consapevole di quanto stava accadendo o se il prete approfittò delle sue fragilità.

Chiesa cattolica svizzera

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