Tra le statue abbattute negli USA anche quelle di San Junipero Serra. Chi era e perché viene profanato

Le statue di San Junipero Serra, Apostolo della California, che si trovavano nella città di San Francisco e nella piazza di fronte alla nostra prima chiesa, la Madonna Regina degli Angeli, nel centro di Los Angeles, sono state recentemente abbattute. Da ogni parte nel nostro Stato della California si sta sviluppando un crescente dibattito sulla rimozione dei monumenti commemorativi di San Junipero dai terreni pubblici. […] Questi eventi mi rattristano. Capisco il profondo dolore che alcuni popoli nativi californiani stanno esprimendo. Ma credo anche che Frate Junípero sia un santo per i nostri tempi, il fondatore spirituale di Los Angeles, un difensore dei diritti umani e il primo santo ispanico di questo Paese…

Cominica così la lunga lettera dell’Arcivescovo di Los Angeles, mons. José H. Gomez, Presidente della Conferenza dei Vescovi degli Stati Uniti, in cui offre un quadro chiaro e convincente sulla figura e sull’operato di San Junipero Serra, commentando le recenti controversie sui monumenti pubblici e chiede ai fedeli dell’arcidiocesi di Los Angeles (la più grande comunità cattolica degli Stati Uniti) di invocare «l’intercessione del Santo per questa nazione che ha contribuito a fondare». L’Arcivescovo chiede preghiere soprattutto per «la fine dei pregiudizi razziali e una nuova consapevolezza di ciò che significa che tutti gli uomini e le donne sono creati uguali come figli di Dio».

Le statue di san Junipiero, come quelle di Cristoforo Colombo e di altre figure, sono infatti state prese di mira dalla folla che, dopo la morte dell’afroamericano George Floyd, si è scagliata contro i monumenti di diversi personaggi accusati di essere »razzisti» o «schiavisti». 

«È chiaro – continua mons. Gomez – che chi attacca il buon nome di San Junípero e vandalizza i suoi monumenti non conosce il suo vero carattere o il suo background storico. La triste realtà è che, ormai da diversi decenni, gli attivisti hanno iniziato a «rivedere» la storia per fare di Junipero Serra il fulcro di tutti gli abusi commessi contro i popoli indigeni della California. Ma i crimini e gli abusi di cui il nostro santo è accusato – le calunnie ormai ampiamente diffuse su Internet e talvolta sostenute da personaggi pubblici – in realtà sono avvenuti molto tempo dopo la sua morte».

San Junípero «ha vissuto e lavorato a fianco dei popoli indigeni e ha trascorso tutta la sua carriera a difendere la loro umanità e a protestare contro i crimini e gli oltraggi commessi contro di loro. Tra le
ingiustizie che ha affrontato nella sua lotta, troviamo nelle sue lettere, passaggi strazianti, in cui
denuncia gli abusi sessuali quotidiani delle donne indigene da parte dei soldati coloniali».

Ma allora perché prendere di mira la figura di Serra, storicamente fondatrice di tante missioni americane? Lo abbiamo chiesto ad Emanuele Costa, membro storico del «Serra Club» di Lugano, il Movimento nato nel 1936 a Seattle e diffuso in 35 Paesi in tutto il mondo che svolge un incessante lavoro di servizio volto a favorire e sostenere le vocazioni e che ha scelto Serra come Santo patrono ed ispiratore.

Per rileggere la storia di San Junípero dobbiamo tornare nella seconda metà del ‘700, quando «l’armata spagnola era impegnata a conquistare tutta la costa della California in mano fino ad allora a diverse tribù indiane. Gli europei, con il loro arrivo, portavano progresso, ma dall’altra parte imponevano le loro usanze. A seguito dell’esercito dei conquistadores c’era Junípero Serra che svolse una intensissima opera missionaria in Messico ed in California, fondndo Chiese, scuole, comunità, dalle quali sorsero poi alcune delle più grandi città della California, Los Angeles, San Francisco, San Diego. Proprio per questa vicinanza tra esercito e missionari, è facile associare l’operato dei conquistadores che strada facendo distruggevano le culture locali a quello dei padri fondatori. È qui che nasce la diatriba. Le statue di Serra sono ora state prese di mira perché rappresentano, o meglio la gente crede che rappresenti, colui che ha distrutto le tribù di indiani. Un attacco che era già stato fatto qualche anno fa, in occasione della canonizzazione di Serra nel 2015».

Silvia Guggiari

Chiesa cattolica svizzera

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