La Diocesi di Coira verso il rinnovamento

Parlare di rinnovamento della Chiesa in tempo di pandemia si può. Anzi, a livello locale è addirittura auspicabile. Lo scorso mese di dicembre, infatti, i vescovi svizzeri riuniti in assemblea, hanno deciso che il cammino della Chiesa in Svizzera dovrà rinnovarsi proprio a partire dalle singole realtà ecclesiali e comunità. Mentre in Germania i vescovi hanno optato per la formula della «sinodalità », per la Svizzera, i nostri vescovi preferiscono parlare di «aggiornamento ». Le singole diocesi hanno così ricevuto il compito di elaborare percorsi individualizzati e adattati alla propria realtà: per cui anche i tempi e i ritmi di attuazione varieranno a seconda delle regioni. Lo sanno bene le vallate italofone dei Grigioni, che da qualche mese a questa parte, stanno cercando di applicare nel concreto, le indicazioni di mons. Bürcher, amministratore apostolico della diocesi di Coira, per un aggiornamento in questo senso. Applicazione che suscita – comprensibilmente – sia timori che speranze, nella fragilità del momento attuale. In Mesolcina, troviamo don Taddeo Golecki, parrocco di San Vittore, che condivide con noi le sue preoccupazioni: «Da una parte la pandemia ci impone di continuare ad essere vigili soprattutto per quanto riguarda gli incontri personali, dall’altra c’è la volontà di applicare le proposte che ci giungono da Coira». A Mesocco e Soazza, il rinnovamento, in questo primo stadio, passa soprattutto attraverso la preghiera e l’ascolto. Quell’ascolto che mons. Bürcher si auspica possa accompagnare questa seconda fase del cammino. Don Abramo Pulinchuvatil ne ha fatto esperienza, durante il periodo del lockdown: «Qui come altrove, ho cercato il contatto con i miei parrocchiani soprattutto per telefono, mantenendo vivi quei legami comunitari che l’isolamento rischiava di compromettere». Ma è soprattutto durante le messe domenicali che don Abramo riesce a condividere con i fedeli, il processo di rinnovamento in corso. «La liturgia è la sede ideale per trasmettere questo messaggio: mi lascio spesso anche ispirare dalle intenzioni di preghiera che la diocesi pubblica settimanalmente». Intanto anche a Poschiavo, vista l’impossibilità, per il momento, di costituire dei veri e propri gruppi di lavoro, si fa partire il rinnovamento dalla messa domenicale: per ora è l’unico strumento che permette di raggiungere la maggioranza dei parrocchiani tutti in una volta: «Ho cominciato distribuendo il materiale fornito dalla diocesi», ci racconta don Witold Kopec, «rinviando al sito della parrocchia per ulteriori approfondimenti ». Una prima fase del «rinnovamento» (vedi box) prevedeva, infatti, che gruppi, parrocchie e singoli fedeli si mettano all’ascolto della Parola di Dio. «La nostra risposta come parrocchia – commenta don Witold – fino a febbraio, è stata quella di rafforzare le proposte pastorali già esistenti: lectio, adorazione mensile, incontri di riflessione biblica ». A settembre dovrebbero poi ricominciare anche le proposte della pastorale giovanile e gli incontri di catechismo, si augura Alberto Gianoli, catechista e giornalista, impegnato nella redazione del bollettino interparrocchiale della Valle. «L’inizio dell’estate, nelle nostre zone, segna lo spostamento di molte famiglie verso monti e alpeggi; per questo avrebbe poco senso investire ora su nuove proposte. L’idea comunque è che non si pensi tanto a quello che si potrebbe fare e ancora non c’è, ma a quello che esiste già e che si può potenziare. Con il Consiglio pastorale dovremo riflettere in questo senso su quello che è davvero essenziale. È il desiderio, credo, anche di mons. Bürcher: un ritorno all’essenzialità, in primis quella della Parola di Dio. In questa direzione, se c’è un luogo dal quale «ripartire», credo sia la liturgia. La gente ha desiderio della Messa, tanto più ora: il 28 maggio, giorno di ripresa nella nostra diocesi delle Sante Messe con i fedeli, la partecipazione è stata alta. In questo senso il rinnovamento permette anche di vivere una dimensione comunitaria, andando a sentirsi parte della Chiesa per scongiurare il pericolo di vivere una fede intimistica e personale».

Qui il piano di rinnovamento della Diocesi di Coira, nelle tre tappe decise dall’Amministratore apostolico, mons. Bürcher.

Laura Quadri

Chiesa cattolica svizzera

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