Il Centro ABC di Calcutta devastato dall'uragano Amphan

La città di Calcutta, con tutta la regione del Bengala Occidentale, è in ginocchio. La devastante miseria che caratterizza questa zona dell’India si sta scontrando in questi mesi non solo con la pandemia di coronavirus ma anche con le conseguenze del terribile ciclone Amphan che ha colpito la regione lo scorso 20 maggio.

«L’impatto di Amphan è peggiore del coronavirus«, ha detto ai media locali Mamata Banerjee, primo ministro del Bengala occidentale, subito dopo il passaggio del tifone che ha registrato venti fino a 150 chilometri all’ora. Il bilancio parla di diverse decine di vittime, milioni di sfollati tra cui tantissimi bambini, di innumerevoli danni causati alle abitazioni spesso costruite con legno e paglia, oltre alla distruzione delle piantagioni di riso in fase di raccolta. In questa situazione drammatica, che porterà ulteriore impoverimento e miseria nella popolazione, lo Stato donerà ogni mese 5 kg di riso a ogni famiglia e ha messo a disposizione delle strutture di accoglienza dedicate alle persone rimaste senza nulla: molti di questi sfollati però non vanno nei centri per la paura di essere contagiati dal coronavirus.

India e pandemia

Per quanto riguarda la pandemia di Covid-19, lo stato dell’India è in lockdown da più di 40 giorni: inizialmente tantissime persone dai centri urbani si sono trasferiti nei villaggi rurali, diffondendo il virus ovunque. In questi giorni si è registrato un record di contagi. Le strutture sanitarie presenti solo nelle grandi città non sono sicuramente in grado di affrontare e sostenere il numero di contagi che continua a dilagare; inoltre la gente povera non ha diritto ad accedere agli ospedali.

Il Centro ABC

Nella periferia della città di Calcutta, in questo quadro di grande miseria e disperazione, sorge il «Centro ABC»,  ovvero Centro Asha Bavan «Casa dell’accoglienza», un istituto fondato nel 2002 da Dominique Lapierre, indimenticato autore del romanzo «La città della gioia» e da sua moglie, dove quotidianamente vengono seguite bambine e ragazze con gravi disabilità di varia natura, fisica e cerebrale. Un centro che opera in India ma con il cuore pulsante in Ticino: a parlarci di esso è Marialuisa Pedrazzini che con il marito Giovanni, attraverso l’Associazione Amici di Dominique Lapierre, da anni sostiene e gestisce l’importante centro riconosciuto anche dal Governo indiano. Al passaggio dell’uragano, la sede dell’edificio ha subito gravi danni con sradicamento di numerose piante e l’interruzione prolungata della rete idrica e di quella elettrica. «Dalle informazioni che ci sono state trasmesse dal direttore del centro John Mary Barui – ci spiega Marialuisa –  i danni ammontano a diverse decine di migliaia di Euro e il lavoro di ricostruzione durerà diversi mesi. Al momento non sono ancora in grado di valutare se dovranno temporaneamente chiudere alcune aree degli edifici per procedere al loro risanamento».

Una giornata di festa al centro ABC.

Il Centro ABC di Calcutta accoglie circa 120 bambine e ragazze disabili: «circa la metà di esse hanno handicap fisici e mentali e vengono sostenute dalla nostra Associazione. Le altre sono arrivate al nostro centro attraverso segnalazione dello Stato: sono ragazze che hanno vissuto situazioni tremende, abusate e sfruttate da uomini della strada. Oltre al Centro di Calcutta ci sono poi una dozzina di centri distribuiti nelle aeree rurali finora in parte finanziati da una organizzazione francese: si tratta di strutture molto importanti perché si prendono carico dei bambini con disabilità e delle loro famiglie, permettendo loro di poter stare a casa pur essendo seguiti dal punto di vista sanitario e scolastico.  Tanti di questi centri sono però stati chiusi per l’inaspettata cessazione del finanziamento da parte di un’associazione francese e i rimanenti rischiano di fare la stessa fine se non si troveranno i fondi necessari». Nei prossimi mesi, inoltre, molte famiglie che vivevano di ciò che il loro campo produceva,in parte con la vendita dei prodotti, in parte per il proprio sostentamento, e ora distrutto dal tifone, si rivolgeranno al Centro ABC per avere un aiuto.

Per i centri finanziati dall’Associazione ticinese «si sta prospettando un futuro estremamente critico ed incerto», come scrivono i coniugi Pedrazzini in una lettera rivolta a tutti i soci attraverso la quale chiedono un aiuto concreto per poter riparare i danni provocati dall’uragano e poter continuare a svolgere il prezioso lavoro che da anni il Centro ABC svolge con le ragazze e le loro famiglie e che tutti noi ci auguriamo possa continuare a svolgere per tanti anni ancora.

È possibile effettuare donazioni all’Associazione Amici di Dominique Lapierre in Ticino c/o Banca Raiffeisen del Cassarate, Piazza Motta 4, 6950 Tesserete Conto 69- 3514-1 IBAN CH96 8036 6000 0069 6761 6

Silvia Guggiari

Chiesa cattolica svizzera

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