Il Ticino quest'anno va a Lourdes solo con il cuore

di don Massimo Braguglia*

E così, quest’anno a causa di questa pandemia, non potremo recarci a Lourdes per l’annuale pellegrinaggio diocesano (vedi comunicato della Diocesi di Lugano). Posso immaginare molto bene il dispiacere e la delusione di tanti malati, pellegrini, brancardier, scout, ragazzi e ragazze per i quali il venir meno di questo prezioso appuntamento è una dolorosa rinuncia, perché è quanto sperimento anch’io. Dopo l’iniziale delusione siamo tutti chiamati a non lasciarci imprigionare dai sentimenti negativi, dai rimpianti, ma a buttare il cuore al di là di questa ferita per scoprire la novità che Dio sa far emergere sempre là dove all’apparenza non c’è più nulla da aspettarsi di bello e di buono. Esattamente come ha fatto con Bernadette: quali speranze aveva questa
povera, ignorante e ammalata ragazzina? Eppure è proprio a lei che è apparsa la beata Vergine Maria e le ha stravolto la vita: è sempre rimasta povera e malata, ma la sua ignoranza è diventata straordinaria sapienza divina.
Tante volte nella vita diamo tutto per scontato e così facendo rischiamo di non apprezzare tutti quegli incontri, tutte quelle occasioni alle quali siamo abituati. Il dover rinunciare, per quest’anno, a recarci a Lourdes è forse da scopri
re come una opportunità per purificare il nostro cuore perché, dopo aver assaporato l’amarezza di un incontro mancato, palpiti il nostro cuore di rinnovato entusiasmo nell’attesa di poter rivivere l’incontro con Maria alla Grotta. Come abitare questa attesa? Cercando di fare di casa nostra un piccolo santuario: collochiamo in un luogo conveniente un piccolo altarino con un crocifisso e una statuetta o un’immagine di Maria. Prendiamoci l’abitudine di sostarvi in preghiera, leggendo qualche brano biblico e recitandovi il rosario, meglio ancora se lo facciamo collegandoci, via web, con il Santuario di Lourdes. Se disponiamo ancora dell’acqua portata da Lourdes, utilizziamola per segnarci. Coltiviamo anche le relazioni tra di noi facendoci presenti con un bigliettino, una telefonata, una visita. Siamone certi: la ferita per dover rinunciare per quest’anno di recarci al pellegrinaggio a Lourdes, si rimarginerà e sperimenteremo la gioia di ritrovarci nuovamente, tutti insieme, ai piedi della Grotta.

*direttore Opera diocesana Pellegrinaggi

Chiesa cattolica svizzera

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