Giovane coppia di fidanzati ticinesi: «Nonostante la pandemia ci sposiamo»

Ci sono tante cose a cui pensi, quando, alla soglia dei trent’anni o poco più in là, dici la parola «matrimonio»: la festa da organizzare, ma anche il fatto, se sei credente, che stai per fare una promessa davanti a Dio. Ma mai penseresti che proprio a quella cerimonia, che dovrebbe essere comunitaria, i presenti molto probabilmente dovranno essere pochi e scelti con cura e che i mesi, le ore, le settimane prima le vivrai totalmente separato dalla persona che ami e con cui dovresti poter programmare tutte queste cose.

Eppure è capitato anche a diverse coppie ticinesi, che fino a gennaio stavano frequentando il corso fidanzati, ignari di quello che il destino di lì a poco, avrebbe offerto loro. Tra di loro troviamo Ivan Pegorari, 31 anni e Valentina Damario, 26 anni, entrambi del Sopraceneri, che si apprestano a dire il loro «sì» in luglio. Conosciutisi durante un ritiro per i giovani organizzato proprio da mons. Lazzeri, vescovo di Lugano, due anni fa, hanno subito capito di essere fatti l’uno per l’altra ma soprattutto hanno intravisto la possibilità di realizzare il loro sogno e la loro vocazione di sposarsi. Tuttavia, questi mesi di preparazione si sono rivelati particolarmente intensi e non privi di difficoltà, legati alle privazioni imposte dall’emergenza: «Ci siamo dati ogni giorno appuntamento in videochiamata e proprio di chiamata in chiamata è nata anche l’esigenza di trovare dei momenti, seppur a distanza, per pregare assieme in modo semplice, un rosario o una coroncina della Divina Misericordia. Al nostro amore questo ha fatto molto bene: abbiamo capito che da soli possiamo fare ben poco e che in mezzo a una coppia ci vuole sempre il Signore», racconta Valentina, che in questi giorni deve continuare anche la sua formazione da maestra in modo diverso, dato che le scuole sono chiuse. «Avendo molto tempo libero a casa, è capitato che avessi anche più occasioni per pensare al momento che stavo vivendo, contrassegnato dall’incertezza verso il tempo presente, segnato dalla pandemia ma anche chiamato alla definitività del gesto che stiamo per compiere».

A sostenere la giovane coppia nel cammino, le rispettive famiglie e i contatti allacciati con altre coppie nella stessa situazione. «Ci sono dei nostri amici che hanno dovuto organizzare il matrimonio tra l’Egitto e la Svizzera, lui svizzero, lei egiziana. Eppure ce l’hanno fatta, la fede li ha tenuti saldi». Esempi luminosi che hanno fatto capire a Valentina e Ivan che «se il Signore ci ha guidati fin qui, il cammino è giusto». E ora non rimane davvero che guardare al futuro, a quella «felicità che dura», come la chiama Valentina, di cui, mano a mano che luglio si avvicina, c’è sempre più desiderio.

Laura Quadri

Chiesa cattolica svizzera

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