Mons. Felix Gmür: «Chiese dimenticate dal Consiglio federale»

«Purtroppo, il Consiglio federale ha dimenticato le Chiese con i suoi 5 milioni di membri», lamenta mons. Felix Gmür, presidente della Conferenza dei Vescovi svizzeri (CES), in un’intervista al Schweiz am Wochenende del 18 aprile. Per il Vescovo, le Chiese non sono «delle istituzioni per così dire di piacere, ma servono alla società in molteplici modi, in particolare durante l’emergenza di coronavirus, assicurando una cura pastorale e dei servizi a sostegno della popolazione».

Il Presidente della CES parte dal principio che le celebrazioni liturgiche potranno essere nuovamente celebrate «nel momento in cui la società riprenderà le sue attività principali». Secondo gli ultimi annunci del Consiglio federale, questo dovrà avvenire non più tardi dell’11 maggio. Mons. Gmür ha anche espresso queste preoccupazioni al Consiglio federale e, secondo una lettera di Markus Thürig, vicario generale di Basilea, agli agenti pastorali, nel caso di una ripresa delle celebrazioni saranno comunque prese misure di sicurezza precise.

Mons. Pierre Bürcher, amministratore apostolico della Diocesi di Coira, ventila un approccio simile per la sua Diocesi, in una lettera del 17 aprile e ugualmente la Diocesi di San Gallo. Anche l’insegnamento della religione nelle scuole riprenderà con l’apertura delle stesse. Il servizio pastorale individuale potrà avere luogo nel rispetto delle misure di sicurezza.

cath.ch/red

Chiesa cattolica svizzera

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