Coronavirus: in Ticino arriva un canale di ascolto spirituale, ecco i contatti

«Non possiamo incontrarci e quindi abbiamo cercato una soluzione per rimanere vicini soprattutto ai sofferenti e agli ammalati», ci spiega frate Eraldo Emma, frate cappuccino al convento della Madonna del Sasso e coordinatore diocesano dei Gruppi di preghiera San Pio. Insieme a due coordinatrici di Lugano e Locarno, è stato quindi messo a disposizione un canale di ascolto spirituale aperto a tutti, malati, sofferenti, familiari, persone sole, attraverso il quale dare voce e condividere la propria sofferenza, o semplicemente parlare, raccontare per uscire dalla solitudine. «Il colloquio rimane confidenziale e si può svolgere anche in forma anonima», specifica frate Eraldo. «Lo spirito che anima questa iniziativa è quello dei Gruppi di preghiera di San Pio, nati in un momento storico difficile – lo scoppio della seconda guerra mondiale – durante il quale ci si è affidati alla preghiera per dare sollievo alla sofferenza», sottolinea frate Eraldo, al quale abbiamo chiesto come è stata la rispondenza fino ad ora. «Questo servizio spirituale è attivo da pochi giorni e non è ancora molto conosciuto: stiamo distribuendo i volantini, soprattutto negli ospedali, quindi per ora le chiamate non sono state molte». È dunque necessario attendere un po’ di tempo per un primo bilancio.

Come funziona

Tutti coloro che sentissero la necessità di parlare, confidarsi, essere sostenuti possono chiamare, anche in forma anonima, tutti i giorni, feriali e festivi, dalle ore 7 alle 23, uno di questi numeri: 091 759 13 56 (frate Eraldo, convento Madonna del Sasso), 079 337 00 73 (Patrizia, Gruppo San Pio, Lugano San Carlo) oppure 078 853 99 42 (Lorenza, Gruppo San Pio, Locarno, La Carità).

Chiesa cattolica svizzera

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