Non è «la prima volta» che il mondo sperimenta una pandemia, ma è «nostra responsabilità» come persone di buona fede «offrire consolazione» a quanti vivono «momenti di dolore, cura ai malati e assistenza ai bisognosi». È quanto scrivono in un messaggio comune per la Pasqua i patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme, sottolineando che la resurrezione è un richiamo a «una fase di rinnovamento» lontana da «oppressione, discriminazione, fame e ingiustizia». Con il Santo Sepolcro chiuso ai pellegrini, una città «svuotata» e celebrazioni seguite su internet dai fedeli, i capi delle Chiese invitano i membri della comunità in Terra Santa e nel mondo a «sostenerci» e «continuare a pregare per tutte le persone nel mezzo della pandemia».
Ecco, di seguito, il messaggio integrale per la Pasqua dei leader delle Chiese di Gerusalemme inviato ad AsiaNews:
«Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato!» (Luca 24; 5-6)
Chiesa cattolica svizzera