«Libero fra le sbarre»: testimoniare la speranza

Il libro che vi proponiamo si intitola Van Thuan. Libero fra le sbarre, scritto da Teresa Gutièrrez de Cabiedes, edito da Città Nuova. È un testo che può essere un inestimabile compagno, segno di speranza in questi giorni duri, dolorosi e incerti, segnati dall’attuale pandemia.

Si tratta di un romanzo che, tramite capitoli brevissimi, racconta in modo intenso, coinvolgente ed avvincente i tredici anni di prigionia, dall’arresto alla liberazione, di François Xavier Nguyên Van Thuân, nominato arcivescovo di Saigon nell’aprile 1975 e per questo arrestato dal regime comunista vietnamita, nel giorno dell’Assunta del medesimo anno.

Van Thuan trascorre nove di questi tredici anni in isolamento, in condizioni di assoluta privazione, attraversando tristezza, angoscia, dolore, paura di morire e, proprio in questa condizione, vive sempre il rapporto col Padre, sperimentando così una libertà interiore, una pienezza, una pace e una bontà, che affascinano chiunque lo incontri, dai compagni di prigionia, alle guardie ed alle spie di cui viene sempre circondato.

Molti sono gli episodi di straordinaria quotidianità, anche ironici, che la Gutièrrez racconta, facendoci stare al fianco di Van Thuan, testimoni con lui della speranza e della grazia che vive: «possono uccidermi, ma non uccidere l’Amore che c’è nel mio cuore» (p. 338). Così come senza accusa e processo viene imprigionato, allo stesso modo viene liberato ed espulso dal Paese. Qui il romanzo finisce ma i cenni storici di cui è corredato ci informano che ripara a Roma, dove muore nel 2002 poco dopo esser stato nominato cardinale da papa Giovanni Paolo II. È Venerabile per volere di papa Francesco dal 2017.

Cecilia Floris, docente al liceo diocesano

Chiesa cattolica svizzera

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