Con l'Ape del Cuore «distanti ma vicini» anche nell'emergenza

È una battuta d’arresto quella che il Covid-19 ha imposto a tutta la popolazione ticinese, ma c’è qualcosa che il virus non ha potuto fermare: la generosità dei ticinesi. E tra le tante iniziative sorte sul nostro territorio per aiutarci a vicenda, ce n’è una che ha un volto «bambino» e che nasce nel cuore di Lugano per poi allargarsi al resto del Ticino: è l’esperienza dell’Ape del cuore (www.uncuoreatreruote.ch). Tre ruote di simpatia, giunte all’Oratorio di Lugano come mezzo utile per i piccoli trasporti dei bambini, che si sono presto trasformate in un grande «cuore» capace di farsi «fattorino della Provvidenza», come sottolinea don Emanuele Di Marco, che di questa iniziativa è il promotore. L’Ape è presente ora, oltre che all’oratorio e nella parrocchia di Cristo Risorto a Lugano, a Gordola e Balerna.

Un aiuto semplice ma efficace

L’iniziativa è molto semplice: i veicoli vengono parcheggiati con il baule aperto, chiunque può depositarvi all’interno generi alimentari, prodotti per l’igiene personali e altri casalinghi. Il giorno seguente, il responsabile della parrocchia in cui si trova l’Ape smista i beni arrivati. Poi, di solito in collaborazione con le Conferenze di San Vincenzo de’ Paoli o i servizi sociali cittadini, individua alcune famiglie bisognose cui destinare il tutto. Un’iniziativa nata dai bambini «Tutto nasce dall’idea di un bambino che frequentava l’oratorio di Lugano », racconta don Emanuele Di Marco, direttore dell’Oratorio, in questo momento chiuso al pubblico a causa dell’emergenza coronavirus. «All’inizio, infatti, utilizzavamo l’Ape come mezzo di trasporto per portare le cose da riciclare all’ecocentro, o per la distribuzione della merenda. Ai bambini ho però spiegato la funzione dell’Ape nel dopoguerra: quella di contribuire al trasporto del materiale per la ricostruzione. Da qui l’idea di uno di loro, che l’Ape potesse servire a prestare un aiuto più grande da estendere a tutta la città. Il suggerimento è arrivato direttamente dai bambini e questa la rende un’iniziativa molto speciale».

La campagna «PORTAapeRTA»

Intanto, dal 2018 sono state raggiunte più di 200 nuclei famigliari che stavano attraversando un momento di difficoltà. In questi giorni, poi, nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza coronavirus, l’iniziativa si sta rivelando particolarmente utile e necessaria: «Con la Quaresima abbiamo dato avvio all’iniziativa «PORTAapeRTA»: si tratta per l’appunto di acquistare e consegnare la spesa alle famiglie più bisognose; azione per la qualeabbiamo già raccolto 15’000 franchi». Don Emanuele ci tiene a sottolineare che «tutto, dalla consegna alla raccolta del cibo, viene fatto seguendo scrupolosamente le norme di igiene e prevenzione indicate dalle direttive cantonali. Tra i nostri volontari per la distribuzione, ad esempio, non accettiamo l’aiuto di persone over 60 anni, proprio per non sottoporle a contatti che potrebbero metterne a rischio la salute».

L’Ape nel Mendrisiotto

Anche il parroco di Balerna, don Marco Notari, ci racconta la sua esperienza: «Qui apriamo il baule della nostra Ape il mercoledì e a fine giornata lo troviamo sempre bello pieno! La distribuzione, avviene poi in tutta la zona, anche fuori dai confini di Balerna, perché vogliamo che l’Ape «sia di casa» in tutto il Mendrisiotto. L’aiuto delle Conferenze di San Vincenzo di Morbio e Stabio è essenziale: sono loro che ci aiutano a capire i reali bisogni della gente. Noi forniamo i mezzi, loro i nomi di chi necessita di essere raggiunto con i prodotti di prima necessità. L’idea delle Api è di inserirsi e rafforzare quelle «reti solidali» che già esistono sul territorio ». Anche se la Quaresima non è ancora finita, il numero di famiglie aiutate finora è già molto alto: «Ci adattiamo alle esigenze e ai singoli casi », prosegue don Marco. «A Novazzano, ad esempio, consegniamo la spesa che è poi la parrocchia stessa a distribuire; in questo modo raggiungiamo 5 o 6 famiglie in più».

L’Ape a Gordola

Così l’Ape, come ci ricorda infine don Carlo Vassalli, che gestisce l’iniziativa nella parrocchia di Gordola, «è un simbolo di un’azione ben più vasta, a sostegno delle famiglie bisognose. È l’invito concreto, rivolto a ciascuno, a fare qualcosa per chi è nel bisogno, in tempo di Quaresima ma non solo».

Dall’Oratorio #telaporto e #uncuoreatreruote

L’Oratorio di Lugano organizza un duplice servizio: #telaporto, consegna a domicilio di prodotti per la casa (contattando lo 091 921 00 40, dalle 10 alle 16, dal lunedì al sabato) oppure la possibilità di segnalare su www.uncuoreatreruote.ch persone in difficoltà economica; a loro, grazie all’iniziativa dell’«Ape del cuore », la spesa verrà consegnata gratuitamente. Sul sito anche gli orari e i luoghi dove l’Ape sarà posteggiata. Per sostenere il progetto con una donazione: CH81 8080 8006 4513 9570 2. Per annunciarsi come volontari per la distribuzione: info@oratoriolugano.ch.

Laura Quadri

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/con-lape-del-cuore-distanti-ma-vicini-anche-nellemergenza/