Emergenza coronavirus: chiude l'Oratorio di Lugano. Le Api del cuore presto in aiuto degli anziani

Tre ruote di simpatia, giunte all’Oratorio di Lugano come mezzo utile per trasporti e un po’ di marketing, trasformato dai ragazzi in un grande cuore capace di farsi fattorino della provvidenza. L’esperienza dell’Ape del cuore si è dilatata negli scorsi mesi ad altre zone del Ticino ed attualmente si compone di quattro veicoli, denominati rispettivamente Lugano, Balerna, Ceresio e Verzasca. Il loro compito è quello di prestare il vano di carico alla raccolta di generi alimentari e di prima necessità che i volontari provvederanno a recapitare al più presto.

Dall’Oratorio al Ticino per aiutare

«Tutto nasce dall’idea di un bambino che frequentava l’Oratorio», racconta don Emanuele Di Marco, direttore dell’Oratorio di Lugano in piazza S. Rocco, «al quale è venuto in mente che si sarebbe potuta usare l’Ape anche al di fuori dei momenti di gioco. All’inizio, infatti, la utilizzavamo solo all’interno dell’Oratorio, come mezzo di trasporto per le cose da riciclicare all’ecocentro, o per la distribuzione della merenda. Ai bambini ho però spiegato la funzione dell’Ape nel dopoguerra: quella di contribuire al trasporto del materiale per la ricostruzione. Da qui l’idea che, anche nel nostro caso, l’Ape potesse servire a prestare un aiuto più grande, esteso alla zona di Lugano, e ora anche all’intero Ticino, in modo molto discreto. Il suggerimento è arrivato direttamente dai bambini«.

La possibilità di segnalare persone bisognose

Dal 2018 sono state raggiunte più di 200 famiglie che stanno attraversando un momento di difficoltà. «L’agire dell’APE è molto semplice: i veicoli vengono parcheggiati con il baule aperto, ciascuno può depositarvi all’interno borse della spesa con generi alimentari, prodotti per l’igiene personali e altri generi casalinghi; alla sera si procede con la distribuzione». Per gestire i costi relativi alla manutenzione delle Api, è nata l’anno scorso un’associazione con propri statuti. In questo modo, la singola parrocchia o il singolo oratorio che volesse ospitare un’Ape «non deve assumersi i costi; l’istituzionalità di cui abbiamo dotato il progetto gli permette di funzionare in modo ottimale».

A segnalare le famiglie bisognose i servizi sociali del Comune, le San Vincenzo, i Cavalieri di Malta, Caritas ma anche, volendo, chiunque di noi: sul sito ufficiale dell’iniziativa è infatti possibile segnalare altre persone bisognose. «Aiutamo in media 3-4 famiglie al giorno. L’idea è quella di essere un supporto ulteriore, accompagnando le esperienze caritative già presenti sul nostro territorio».

L’idea: aiutare gli anziani a fare la spesa

«E – rivela don Emanuele – ci stiamo organizzando proprio in questi giorni, in un frangente difficile come l’emergenza Coronavirus, per essere ancora più presenti: è probabile che, assieme a Caritas, ci attiveremo per aiutare anche anziani che, per non uscire di casa, avrebbero bisogno di qualcuno che faccia per loro la spesa».

Intanto, le segnalazioni possono essere già fatte. L’Oratorio resta a disposizione per raggiungere anziani o persone ammalate che necessitano di aiuto per la spesa (consegna a domicilio), contattando il numero 091 921 24 45. Lo stesso numero è a disposizione di quei genitori che volessero mettersi a disposizione per questo importante servizio di carità si annunci in segreteria.

La chiusura dell’Oratorio in piazza S. Rocco

A proposito di Coronavirus, è di queste ore la notizia che l’Oratorio di Lugano ha chiuso, fino a data da destinarsi. «È stata una decisione sofferta, certo non presa a cuor leggero», sottolinea don Emanuele. «Ma presso le famiglie c’è preoccupazione ed è giusto così; è un gesto di responsabilità, bisogna essere prudenti e favorire il diffondersi di questo clima di prudenza». Don Emanuele ha diffuso anche un video con un messaggio ai bambini. «Vi vogliamo bene; dite per tutti noi una preghierina alla sera».

Laura Quadri

Chiesa cattolica svizzera

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