Il ricordo indelebile della paternità di mons. Corecco

Parlare del Vescovo Eugenio è ricordare un amico con cui abbiamo avuto la fortuna di condividere un tratto di cammino della nostra vita. Ci siamo conosciuti nell’Azione Cattolica, realtà che Eugenio ha rilanciato con entusiasmo. Eugenio ci sollecitava a fare delle scelte importanti: «Chiedetevi: cosa vuole il Signore da voi, dalla vostra vita?» accompagnandoci nel discernere quale fosse la nostra vocazione, desiderava che prendessimo sul serio la chiamata del Signore, innamorandoci di Lui, seguendolo e fidandoci di Lui, donandogli la nostra vita e testimoniandolo come l’Amico più caro. Questa era per lui la prima e principale vocazione, mentre le vocazioni particolari sono la via che ci è donata per amare di più il Signore.

Quando è maturata in noi la vocazione matrimoniale siamo andati a trovare il Vescovo Eugenio in Curia per verificare con lui se la nostra fosse veramente la scelta giusta. Egli ci rispose di non aspettarci un segno dal cielo e per tranquillizzarci ci disse: «Avete scelto la vocazione più difficile!», frase che ci è rimasta nel cuore e che ci aiuta ancora adesso. Ci raccomandò di rimanere fedeli alla compagnia che avevamo conosciuto e quindi alla Chiesa, perché lì avremmo compreso se il nostro cammino era quello che il Signore aveva pensato per noi. Ecco i suoi preziosi consigli: seguire il Signore, non sprecare il tempo, approfondire sempre di più la nostra fede per essere persone più vere, non prendere niente per scontato e non accontentarci di una «vita piatta» ma alzare sempre l’asticella!

Ci diceva di non scoraggiarci mai, soprattutto nel momento della prova o quando le cose non vanno tanto bene, ma di guardare sempre avanti con la certezza che il Signore è con noi e che non ci abbandona mai. Un’altra perla preziosa che ci ha lasciato è l’importanza della preghiera, di pregare sempre, anche quando tutto va bene, perché nella malattia è tutto più difficile, come lui ne faceva l’esperienza. Lui era attento alla vita di ognuno in ogni suo aspetto e grazie alla sua grande paternità, desiderava che non restassimo da soli, ma costruissimo amicizie vere che resistono nel tempo e con cui condividere quello che si vive. Queste amicizie sono delle grandi ricchezze che continuano tutt’oggi! Eugenio ci incoraggiava a prenderci cura uno dell’altro, coltivando il nostro amore, amando la Chiesa che ci sostiene e ci richiama sempre all’essenziale, ovvero all’incontro e all’amicizia con il Signore.

Quando Eugenio morì, lasciò in noi un grandissimo vuoto. Noi ci siamo sposati l’anno dopo e abbiamo continuato il nostro cammino nell’Azione Cattolica approfondendo la nostra speciale vocazione. Grazie a degli amici, incontrammo Padre Mauro Lepori, un carissimo amico di Eugenio, che accettò quindi di seguire noi ed altre famiglie, continuando il cammino iniziato da Eugenio. Veramente un grandissimo dono! In questi quasi 24 anni di matrimonio abbiamo cercato di vivere ogni giorno il nostro matrimonio e l’educazione dei nostri figli seguendo questi preziosi insegnamenti. Eugenio è diventato uno di famiglia anche per i nostri figli che non l’hanno conosciuto e lo sentiamo sempre vicino. Grazie Eugenio per essere sempre con noi e continua a guidarci! Caro Eugenio, caro amico, grazie di tutto, grazie per sempre!

Daniela e Roberto Stefanini

Chiesa cattolica svizzera

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