Bari, la gratitudine dei vescovi del Mare Nostrum

Chiusi i lavori di Mediterraneo, frontiera di pace, i cinquantotto vescovi e patriarchi del Mediterraneo che hanno partecipato all’evento sinodale esprimono gioia e gratitudine per aver ricevuto la straordinaria possibilità di confrontarsi con liberta e verità con i propri fratelli nella fede. Ognuno di loro sa che da Bari riporterà un bagaglio di consapevolezza maggiore sui temi caldi che stanno interessando tutta l’area mediterranea: dalle guerre al terrorismo, dalle crisi economiche alla devastazione ambientale. Ma, soprattutto, sono convinti che da oggi le cose non saranno più come prima: perché si è messo in moto un cammino sinodale ›mediterraneo’ che renderà le chiese locali molto più dialoganti, molto più unite nell’azione, meno distanti e indifferenti.

Monsignor Yaldo: far sentire la voce di chi soffre

Di avvenimento provvidenziale, parla monsignor Basel Yaldo, vescovo iracheno ausiliario di Baghdad, che ringrazia con tutto il cuore di aver potuto testimoniare la situazione della sua martoriata comunità cristiana. «Noi abbiamo bisogno – dice – di far ascoltare la voce di questi Paesi che soffrono». La situazione in Iraq non è facile, ribadisce, ma la speranza non si uccide: «Nella mia nazione adesso la situazione della chiesa è molto difficile, la situazione politica è incerta. Durante i lavori di questo incontro abbiamo chiesto e pregato per la pace, specialmente per Siria e Libano. In Iraq i cristiani sono la minoranza, ma una minoranza davvero  speranzosa».

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