Da Ticino a Lourdes con il bus o con l'aereo: una bella tradizione che continua

«Que soy era Immaculada Councepciou » con queste parole, nel dialetto locale, Maria risponde alla domanda di Bernadette Soubirous di dirle chi è. «Io sono l’Immacolata Concezione»: una definizione incomprensibile per l’illetterata ragazzina di Lourdes. Nonostante non capisca il significato di questa affermazione Bernadette non si perde d’animo. Continua ad insistere presso il suo parroco perché si faccia ciò che la Bella Signora ha chiesto: «Vada a dire ai sacerdoti che si venga qui in processione e che vi si costruisca una cappella». A Lourdes ci si reca anzitutto per incontrare Maria, per parlare con lei, per aprire a lei i nostri cuori, per chiederle d’intercedere per noi. Per fare esperienza di Paradiso. Non va però dimenticato che tutto questo è possibile perché c’è stata una ragazza, insignificante agli occhi del mondo, ma preziosa a quelli di Dio e di Maria, che ha avuto un coraggio enorme. È stata capace di sfidare l’incomprensione e la persecuzione di tanti che la ritenevano una bugiarda, una pazza visionaria. Ebbene, nonostante la sua scarsa formazione culturale, la sua fragilissima salute, ma la sua fede incrollabile, Maria ha potuto realizzare il disegno per il quale è apparsa a Lourdes. Vale la pena andare a Lourdes anche per conoscere Bernadette e prenderla ad esempio per la nostra vita. Conoscendola meglio si capisce anche l’apparizione di Maria e il disegno di Dio per ciascun uomo e ciascuna donna. Maria, quando le parla per la prima volta, si rivolge a Bernadette dandole del «lei». È la prima volta che qualcuno le si rivolge dandole del «lei». Bernadette, sentendosi così rispettata ed amata, vive l’esperienza di essere lei stessa una persona. Siamo tutti degni agli occhi di Dio perché ciascuno di noi è amato da Lui. Malgrado la sua miseria, la sua malattia, la sua mancanza di cultura, Bernadette è sempre stata profondamente felice. La vera felicità non consiste nel possedere, neppure la salute, ma deriva dal sapersi amati immensamente da Dio, di essere preziosi ai suoi occhi. Bernadette è l’esempio dell’obbedienza a Dio, anche quando domanda di compiere gesti incomprensibili: camminare in ginocchio fino al fondo della Grotta; baciare il suolo sporco e disgustoso; mangiare l’erba amara; scavare il suolo e provare a bere l’acqua fangosa; imbrattarsi il viso col fango. Quando verrà chiesto a Bernadette: «La «Signora» ti ha detto qualcosa?» lei risponderà: «Sì, ogni tanto dice: «Penitenza, penitenza. Pregate per i peccatori»». Bernadette, questo invito lo ha preso sul serio tutta la sua vita. Si è fatta vittima di espiazione per i peccatori. Andare a Lourdes significa fare l’esperienza di Paradiso, di gioia ma anche esprimere la propria disponibilità a vivere gli inviti di Maria sull’esempio di Bernadette. Maria si è presentata a Bernadette come l’Immacolata Concezione, la tutta abitata da Dio fin dal suo concepimento. Anche noi, se ci lasciamo abitare da Dio, possiamo diventare immacolati e testimoni del suo amore. Il mio invito è quello di cogliere l’occasione di andare o di ritornare a Lourdes per fare questa straordinaria esperienza. Grazie a coloro che con un’offerta al Libro d’Oro permettono il pellegrinaggio anche agli ammalati e a coloro che non hanno mezzi finanziari sufficienti.

Massimo Braguglia, direttore ODP

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/da-ticino-a-lourdes-con-il-bus-o-con-laereo-una-bella-tradizione-che-continua/