Che tutti siano uno

C’è un filo rosso che collega la vita di tre donne morte in giovane età: parlo di S. Teresa di Lisieux, carmelitana e dottore della Chiesa, di S. Faustina Kowalska, suora polacca, apostola della divina misericordia e della beata Gabriella Sagheddu, monaca trappista di Vitorchiano.
Queste tre anime generose, erano talmente infiammate di amore per Dio e i fratelli, da offrire le loro giovani esistenze al Signore come vittime. Questa parola oggi suona un po’ antiquata. Il significato è: «Essere umano che viene consacrato alla divinità e offerto in sacrificio».
Il sacrificio di queste tre donne ha valore in quanto unito a quello di Cristo che donò per noi la sua vita morendo in croce. Il Padre sembra aver gradito la loro offerta per i fratelli, perché tutte e tre morirono nel fiore della loro giovinezza (S. Teresa aveva 24 anni, S. Faustina 33 e la beata Gabriella 25). Riecheggiano nel cuore le parole del salmista che scrive: «Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli» (Sal 115,15).

S. Teresa nella sua famosa «Storia di un’anima» (uno dei libri più letti anche ai nostri giorni) scrive: «Mi sembra che l’amore possa supplire ad una lunga vita. Gesù non guarda al tempo, che in cielo non esiste più. Non guarda che all’amore». In un altro passo afferma: «Ah! Alla fine del mondo, che sorpresa avremo nel leggere la storia delle anime!» Teresa si sente interiormente spinta ad offrirsi vittima all’amore misericordioso di Dio, nella festa della Trinità, il 9 giugno del 1895. Nel suo lungo atto di offerta scrive tra l’altro: «Alla sera di questa vita comparirò davanti a voi a mani vuote perché non vi chiedo Signore di contare le mie opere. Tutte le nostre giustizie hanno macchie ai vostri occhi. Voglio perciò rivestirmi della vostra giustizia e ricevere dal vostro amore il possesso eterno di voi stesso. Non voglio altro trono e altra corona che voi, o mio Diletto!… Ai vostri occhi il tempo è nulla. Un giorno solo è come mille anni e perciò potete prepararmi in un istante a comparire davanti a voi…».
S. Teresa morirà due anni dopo, il 30 settembre del 1897, con la certezza che avrebbe passato il suo cielo a far del bene sulla terra.
S. Faustina formula la sua offerta così: «O Gesù, se si sta già avvicinando la fine della mia vita, ti supplico nel modo più umile, accetta la mia morte in unione con te, come sacrificio di olocausto che oggi con prontezza di spirito e piena consapevolezza della mia volontà io offro a te…» perché l’opera della divina misericordia si diffonda e per i peccatori.
S. Faustina muore a Cracovia il 5 ottobre del 1938.
La beata Gabriella, sentendo un sacerdote predicare sull’importanza della preghiera per l’unità dei cristiani, si offrì vittima per questa intenzione e morì a Grottaferrata il 23 aprile del 1939.
Queste tre religiose, aspettavano l’incontro con lo Sposo come una vera festa di nozze, senza timore come dice la lettera agli Ebrei: «Ancora un poco, un poco appena e colui che deve venire verrà e non tarderà». (Eb 10, 37)
Siamo nell’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani; preghiamo la Vergine Maria e tutti i santi, in particolare la beata Gabriella perché intercedano per l’unità della Chiesa. La nostra testimonianza sarà più incisiva in quanto ci saranno meno divisioni fra noi e più comunione in Cristo.

Chiesa cattolica svizzera

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