Il ruolo della famiglia, l’importanza delle radici e della memoria, nel nuovo film della saga Star Wars

«Un fuoco d’artificio di effetti speciali, un grande spettacolo che intriga e affascina, di certo adatto a tutti. Un film dove si percepisce con chiarezza (pure fin troppo) l’impronta della Disney nel portare a termine la saga ideata e sviluppata da George Lucas». Lo dichiara Sergio Perugini, segretario della Commissione nazionale valutazione film della Cei, dopo la visione in anteprima di «Star Wars: L’ascesa di Skywalker», noto anche come Episodio IX, da oggi 18 dicembre nelle sale italiane e in questi giorni anche nelle sale svizzere.

«Eccoci dunque all’episodio finale, ›L’ascesa di Skywalker’», dichiara Perugini: «Si ritrova tutto il corpus tematico ideato da Lucas: al di là della cornice fantastico-avventurosa, c’è infatti il grande gioco della vita, l’urgenza di compiere una scelta tra bene e male, incalzati dalla pericolosa seduzione del potere. È un grande racconto metaforico-esistenziale che mette a tema l’opposizione tra luce e tenebre, che si domanda quanto sia forte, resiliente, la speranza là nel profondo dell’oscurità. Attorno a questo nucleo narrativo si consuma la parte migliore del film, affidata alla contesa tra Rey e Kylo Ren, impersonati dai talentuosi Daisy Ridley e Adam Driver. Soprattutto Driver dà prova di essere un interprete maturo e versatile, capace di alternare con disinvoltura drammi intimisti, sociali, a blockbuster».

Ancora, ricorda il segretario della Cnvf: «Nell’opera torna il ruolo della famiglia, l’importanza delle radici, della memoria, così come il bisogno di appartenere a una comunità. Una comunità che sa essere coesa anche quando incorrono tempi instabili o feroci; un ritrovarsi coraggioso sotto la bandiera della libertà, della giustizia e della solidarietà».

Agenzie/red

Chiesa cattolica svizzera

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