Martedì 17 dicembre 2019: il Pontefice compie 83 anni

Mail, cartoline, lettere che arrivano dall’altra parte dell’oceano, disegni di bambini e altri piccoli doni che tanti fedeli sconosciuti hanno lasciato all’ufficio apposito che c’è in uno degli ingressi della città del Vaticano. Tutti per Papa Francesco che, nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, quest’oggi compie 83 anni; una triplice festa, considerando che domenica scorsa ha festeggiato il suo 50esimo anniversario di sacerdozio: un momento importante che è stato ricordato in tutte le chiese di Roma e del mondo.

Nei precedenti compleanni, l’unica parvenza di festa l’ha data in compagnia di gruppi di senzatetto, invitati a colazione già nel primo anno da Pontefice. E qualcosa del genere, come pur omaggi ai clochard, potrebbe ripetersi anche quest’oggi.

Un film per raccontare l’emigrazione della famiglia Bergoglio

Intanto, in concomitanza col compleanno del Pontefice arriva nelle sale italiane il film documentario Il Nostro Papa. Tratto dall’omonimo libro di Tiziana Lupi «è la storia della famiglia di Francesco – come spiega l’autrice a Vatican News – riletta alla luce di una tematica cardine del suo pontificato: l’emigrazione». Co-prodotta tra Italia e Argentina, la pellicola sarà distribuita nelle maggiori città italiane. Il film ricco di immagini di repertorio dell’Istituto Luce racconta la storia della famiglia Bergoglio che, come tante altre famiglie, in quel periodo, lasciò l’Italia per farsi migrante alla ricerca di un futuro migliore. L’autrice e sua biografa, Tiziana Lupi, ha raccolto impressioni e storie in Argentina da chi ha conosciuto Francesco da ragazzo, fino a tracciarne un ritratto sensibile e attento, in grado di fare capire allo spettatore perché al centro della sua predicazione ci sia sempre il tema delle migrazioni.

La visione dell’anziano nelle parole del Pontefice

Quella del Pontefice, sempre attivissimo e dall’agenda traboccante di impegni, comincia ad essere un’età ragguardevole. E della sua visione dell’essere anziano, ieri Francesco ha dato un ampio saggio nell’udienza all’Anla (Associazione nazionale italiana lavoratori anziani), spiegando che «le persone anziane, sul piano sociale, non vanno considerate come un peso, ma per quello che sono veramente, cioè una risorsa e una ricchezza. Sono la memoria di un popolo», e che

«c’è bisogno della sapienza e dell’esperienza degli anziani, per costruire un mondo più rispettoso dei diritti di tutti».

«Il futuro di un popolo suppone necessariamente un dialogo e un incontro tra anziani e giovani per la costruzione di una società più giusta, più bella, più solidale, più cristiana», ha affermato. «Siamo tutti chiamati a contrastare la velenosa cultura dello scarto. Siamo chiamati a costruire con tenacia una società diversa, più accogliente, più umana, più inclusiva, che non ha bisogno di scartare chi è debole nel corpo e nella mente, anzi, una società che misura il proprio ›passo’ proprio su queste persone».

La vecchiaia come stagione del dono e stagione del dialogo

«Considerando e vivendo la vecchiaia come la stagione del dono e la stagione del dialogo – ha spiegato il Papa – si contrasterà lo stereotipo tradizionale dell’anziano: malato, invalido, dipendente, isolato, assediato da paure, con una identità debole per la perdita di un ruolo sociale».

Nello stesso tempo, «si eviterà di focalizzare l’attenzione generale prevalentemente sui costi e i rischi, dando più evidenza alle risorse e alle potenzialità degli anziani». Purtroppo, ha aggiunto, «tante volte si scartano i giovani, perché non hanno lavoro, e si scartano gli anziani con la pretesa di mantenere un sistema economico ›equilibrato’, al centro del quale non vi è la persona umana, ma il denaro».

«E questo non va», ha concluso il Pontefice. «Il futuro sarà nel dialogo fra i giovani e gli anziani. Se i nonni non dialogano con i nipoti non ci sarà futuro».

Nuovi viaggi per abbracciare il mondo

Francesco a 83 anni guarda avanti con fiducia e programma altri traguardi. Il Sismografo ha tracciato una mappa dei possibili viaggi internazionali di Papa Francesco. Nulla di ufficiale, per ora è solo un elenco di mete possibili e sulle quali ci sono stati contatti. Fra questi Paesi spicca il il Montenegro, Cipro ma anche l’Iraq e il Sud Sudan. A quest’ultimo Paese, Francesco dovrebbe andare insieme al Primate anglicano, Arcivescovo Justin Welby. Nei due Paesi e in Vaticano si lavora da tempo nella preparazione di una Visita del Santo Padre ma non è stata presa nessuna decisione definitiva poiché tutto dipende dalle condizioni interne e dalla risoluzione di conflitti decennali. Tra le mete possibili anche l’Ungheria  dove si terrà il Congresso Eucaristico Internazionale (10 – 12 settembre), l’Indonesia, il Timor Orientale e Papua Nuova-Guinea. 

papaboys/il Messaggero/red

Chiesa cattolica svizzera

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