Commento al Vangelo della I Domenica di Avvento

Calendario ambrosiano: Mt 11,2-15

Il dubbio del Battista e la risposta di Gesù

Gettato nel buio delle sue prigioni da Erode che non ne tollerava la parola di denuncia, Giovanni Battista è attraversato da un dubbio terribile: Gesù di Nazareth è davvero l’Atteso, colui al quale lui, Giovanni, deve preparare la strada, oppure si deve attendere un altro? Ma come è nato in Giovanni Battista questo dubbio? Ricordiamo alcune delle parole terribili della predicazione del Battista: razza di vipere, la scure si abbatte sull’albero che non porta frutti, il fuoco che brucia tutto quanto non è buon grano. E invece sulle labbra di Gesù non vi sono parole di condanna, non parla di un Dio giustiziere, al contrario annuncia una speranza per ogni uomo. Di qui lo sconcerto di Giovanni, quasi una crisi di fede. Mentre Giovanni attende il castigo di Dio, Gesù annuncia che a tutti è aperta sempre la strada del perdono e della salvezza. Alla domanda di Giovanni: «Sei tu colui che deve venire? » Gesù risponde invitando a decifrare alcuni segni: occhi che si spalancano alla luce, orecchie aperte alle voci, gambe che saltano e lebbrosi che ritrovano la pelle delicata di un bambino e soprattutto poveri ai quali è annunciata la buona, la bella notizia: la speranza e la salvezza. Dio si comunica a noi attraverso situazioni, fatti, eventi umani. Si manifesta attraverso eventi di liberazione, di riscatto umano, di guarigione. La gloria di Dio è l’uomo vivente e quindi là dove si realizza un processo di promozione umana, di solidarietà, di emancipazione lì c’è un indizio del Regno che viene. I discepoli dell’Evangelo mentre collaborano con tutti gli uomini a liberare i loro fratelli dalle molteplici forme di servitù e oppressione, non smettono di annunciare che la suprema liberazione dell’uomo ci è donata in Cristo. A tutti noi Gesù dice: beato chi non si arresta perplesso, incredulo di fronte al segno povero, inerme della mia umanità. Ci avviciniamo al Natale: sapremo leggere nel segno del bimbo nella mangiatoia il volto di un Dio che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio?

Don Giuseppe Grampa

Calendario romano: Matteo 24,37-44

«Preghiera e lavoro ci avvicinano a Dio»

«Vogliamo essere sentinelle, che su questa rupe hanno sempre le mani alzate con la preghiera dinanzi al Signore, per impetrare grazia, salvezza e pace per tutti i fratelli». Gli ingranaggi della funivia, il modo più semplice di arrivare qui, sono fermi. Il silenzio avvolge la valle che abbraccia Claro, la cinge con il suo verde che arriva a sfiorare le nuvole. Suor Maria Sofia Cichetti è la badessa del monastero benedettino di Santa Maria Assunta sopra Claro, un luogo mistico edificato nel 1400 dove la religiosa conduce una vita contemplativa e di clausura – ma anche di lavoro, nello stile benedettino – assieme ad altre dieci consorelle. Il «Vangelo in Casa», con Dante Balbo, prosegue il suo percorso esplorativo in diversi mondi dell’esegesi dei testi evangelici. Per la prima volta si aprono alle telecamere della trasmissione di Caritas Ticino le porte di un monastero (peraltro, di clausura) e per la prima volta sarà una donna a commentare per noi il Vangelo – che, nella prima domenica di Avvento, dà il via ad un nuovo anno liturgico. «Nel brano di questa domenica, l’incitazione di Gesù a vegliare sempre può sembrare una presa di posizione forte – esordisce madre Sofia – ma il suo è uno stimolo ad essere vigili, ad attendere le manifestazioni dell’amore di Dio». Un’attesa che qui si vive quotidianamente nell’esperienza monastica: con il lavoro, necessario al sostentamento, c’è la convivenza quotidiana. Dante Balbo fa notare che non deve essere facile, che ci vuole pazienza e dedizione, oltre alla preghiera. «È un’esigenza imprescindibile, l’amore. Quello che doniamo al Signore è anche quello per le sorelle. La carità fraterna è fondamentale: ci permette di superare i nostri limiti, anche caratteriali, per andare verso l’altro».

Cristiano Proia, dalla rubrica televisiva Il Vangelo in casa di Caritas Ticino in onda su TeleTicino e online su YouTube

Chiesa cattolica svizzera

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