21 novembre 2019: a Venezia oggi è la festa della Madonna della Salute. Oltre il grande dolore di una città

La festa della Madonna della Salute che ricorre oggi è una delle più sentite a Venezia e prevede diverse celebrazioni. L’intera comunità, infatti, con queste iniziative, rinnova l’antico voto che risale alla peste bubbonica del 1630/31, la stessa descritta da Manzoni nei «Promessi Sposi». La festa, oltre che in Laguna, viene celebrata in molte altre località, come ad esempio Trieste, che a quell’epoca facevano parte del territorio della Serenissima ed è accompagnata da una grande partecipazione popolare. Le origini di questa ricorrenza risalgono al voto che fece la Repubblica per chiedere l’intercessione della Vergine di fronte al flagello della peste che decimò la popolazione (si calcolano circa 80.000 morti su 150.000 residenti). Fu così organizzata una processione che durò tre giorni e tre notti con la promessa di rinnovarla ogni anno e di erigere una grandiosa chiesa in onore della Madonna della Salute. L’epidemia finì e la costruzione del tempio fu affidata a Baldassarre Longhena. Ci vollero oltre 50 anni per completare la basilica «in forma di corona», con un lievitare di costi enorme (dai 50.000 ducati previsti a 400.000) ma alla fine il 21 novembre 1687 il Patriarca Alvise Sagredo consacrò un gioiello architettonico che da allora è meta ininterrotta di pellegrinaggi. Tra l’altro, per Venezia è un giorno di festa anche civile, in quanto la ricorrenza del Patrono (S. Marco, il 25 aprile) coincide con la festività della Liberazione e quindi il Comune ha scelto la data odierna in alternativa, così come consente la legge.

La festa anche con gravi difficoltà

A venezia è stato inaugurato e aperto al pubblico il ponte votivo che viene realizzato, ogni anno, per celebrare la festa della Madonna della Salute il 21 novembre in ricordo della fine della pestilenza che ha colpito la città tra il 1630 e il 1631. A tagliare il nastro e a benedire il collegamento temporaneo da Santa Maria del Giglio a San Gregorio – che resterà aperto fino alle 06.00 di lunedì 25 novembre – il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia insieme al sindaco Luigi Brugnaro e alle massime autorià civili e militari. Una cerimonia inaugurale per la festa più sentita dai veneziani che, quest’anno, assume un significato ancora più forte dopo l’acqua alta eccezionale che ha colpito Venezia la settimana scorsa e che segna un nuovo punto di partenza per la città. 

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