È un parallelismo, quello tra interprete e studioso della Bibbia, il perno del discorso rivolto dal Papa ai partecipanti al convegno internazionale incentrato sul tema: «Chiesa, Musica, Interpreti: un dialogo necessario». Francesco ricorda che l’interprete è quello che, specialmente in campo musicale, «traduce con un proprio spirito ciò che il compositore ha scritto perché risuoni bello e perfetto artisticamente». «Il buon interprete – aggiunge il Pontefice – è animato da grande umiltà dinanzi all’opera d’arte, che non gli appartiene».
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