Forum mondiale della democrazia: dibattito su «libertà di espressione e protezione dei giornalisti».

Giornata conclusiva del Forum mondiale della democrazia, oggi al Palais de l’Europe di Strasburgo, sede del Consiglio d’Europa cui si deve l’iniziativa. Il Forum mondiale della democrazia 2019 ha riunito, dal 6 all’8 novembre, intellettuali, politici, attivisti, esperti e giovani provienienti da tutto il mondo per discutere del tema della democrazia nell’era dell’informazione.

L’informazione sta subendo una radicale trasformazione. Oggi, i media tradizionali sono integrati, minacciati dalla concorrenza e spesso posti in secondo piano dai siti web, dai blog e dai social network. Queste nuove fonti di informazione consentono a milioni di persone di condividere informazioni con un semplice clic, senza filtri e controlli.

Di fronte a questi importanti cambiamenti, la questione dell’affidabilità e dell’accesso all’informazione, che costituiscono condizioni essenziali per la partecipazione dei cittadini al processo democratico, è stato il tema centrale degli scambi che si sono tenuti nelle due giornate.

Oggi, giornata conclusiva, in particolare due sessioni plenarie: la prima dedicata alla «libertà di espressione e protezione dei giornalisti»; la seconda riguardante le possibili «risposte multilaterali» al nodo democrazia-informazione, chiamando in causa come interlocutori Consiglio d’Europa, Onu, Osce, Ocse e Reporters sans frontières. Segue il confronto tra i partecipanti che riferiranno, attraverso i portavoce, del risultato dei laboratori e dei gruppi di lavoro tenutisi ieri.

Al termine della mattinata la consegna del Premio dell’innovazione democratica e il discorso conclusivo di Marija Pejcinovic Buric, segretario generale del Consiglio d’Europa. Fuori dall’emiciclo, nel frattempo, continuano gli incontri informali tra i partecipanti, per lo più volti a costruire relazioni e conoscenze che andranno oltre il Forum. Notevole anche il successo dell’iniziativa «Cartooning for Peace», mostra delle opere e incontri con 37 fumettisti provenienti da tutto il mondo, «politicamente scorretti» – come si definiscono – e impegnati per pace, diritti e libertà di espressione. Tra di loro Jean Plantureux, in arte Plantu, fumettista francese specializzato in satira politica, presente ai lavori del Forum.

Agenzie/red

Chiesa cattolica svizzera

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