Confine Usa-Messico: ieri la preghiera interreligiosa «Pray Beyond Borders»

«Pray Beyond Borders – Pregare oltre i confini» è l’iniziativa di preghiera ideata dalla comunità cristiana e da quella musulmana che ieri al confine tra San Diego in California e Tijuana in Messico si sono date appuntamento al Parco dell’amicizia, un luogo di incontro storico dove le famiglie, pur separate dalla recizione di frontiera, possono parlarsi e interagire.

Da circa dieci anni la chiesa metodista guidata dal pastore Fanestil ha tenuto un servizio domenicale nel parco e si è meritata il titolo di chiesa di frontiera. Da aprile anche un gruppo di musulmani che si definiscono moschea di frontiera si sono uniti al gruppo cristiano per dar prova che i confini sono «un luogo di incontro umano, di amicizia, di relazione pacifica, di comunione, di solidarietà». Il parco fino al 2009 era considerato un luogo binazionale e solo un sot

tile filo spinato definiva i confini. Poi è cominciata la militarizzazione fino al 2009 quando un muro ha diviso le due città. Oggi l’accesso al parco avviene per rotazione: 20 persone ogni mezz’ora possono incontrare i familiari dall’altra parte del confine sotto lo sguardo vigile delle guardie di frontiera. Negli anni il Parco dell’amicizia ha ospitato sessioni di yoga, concerti musicali e picnic, dove i gruppi ecclesiali più vari hanno organizzato manifestazioni eincontri anche tra avvocati e deportati. Dustin Craun, direttore esecutivo della filiale californiana del Consiglio delle relazioni islamo-americane, ha spiegato che l’iniziativa condotta dalla chiesa di frontiera ha ispirato anche la sua comunità nel lavorare maggiormente per «difendere la giustizia nelle terre di confine».

L’iniziativa interreligiosa di ieri «è solo un’altra espressione di questa solidarietà multidimensionale», ha dichiarato il pastore Fanestil.

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Chiesa cattolica svizzera

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