Sinodo, al briefing il ruolo delle «madri sinodali»

Suor Inés: valorizzare la donna indigena e campesina

Il primo intervento, quest’oggi durante la conferenza stampa del Sinodo, è di suor Inés Azucena Zambrano Jara, delle Suore Missionarie di Maria Immacolata e di S. Caterina da Siena, ecuadoriana che presta servizio in Colombia. «La nostra Congregazione – spiega la religiosa – vive da 105 anni accanto agli indigeni. Noi vogliamo valorizzare la donna indigena e campesina. Il nostro carisma è l’accompagnamento, la presenza accanto agli indigeni, per valorizzare il loro protagonismo, che è cresciuto in questi anni, a difesa della loro dignità e dei loro diritti». Nel suo applaudito intervento iniziale, suor Inés sottolinea che il Sinodo che si sta concludendo «è stato un ascolto attento di Dio, della voce dell’Amazzonia, dei popoli e del dolore della Madre Terra». Un ascolto attivo in un’ambiente di testimonianza, come quella data da Papa Francesco che, racconta la suora ecuadoregna, «ho visto chinare il capo per permettere a due indigeni di benedirlo: è stata una grande testimonianza di evangelizzazione».

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Chiesa cattolica svizzera

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