Monito della Fao: troppo cibo viene perso e sprecato!

«Mi chiedo spesso come possiamo permettere che il cibo sia gettato via quando più di 820 milioni di persone continuano a soffrire la fame ogni giorno». Si apre con questo interrogativo del nuovo direttore generale della Fao, Qu Dongyu, il Rapporto che fa il punto sullo stato dell’agricoltura e l’alimentazione nel mondo intero. «Solo una solida comprensione del problema» – sottolinea il viceministro dell’agricoltura e gli affari rurali in Cina, eletto nel giugno scorso a capo della Fao – «può rendere veramente efficaci i nostri sforzi per ridurre la perdita e lo spreco di cibo» che, oltre ad essere sottratto a chi potrebbe beneficiarne, crea un inutile pressione sull’ambiente e conseguenze dannose per la salute umana. Vale a dire che preziose risorse terrestri ed idriche vengono sprecate e nocivi gas serra vengono immessi nell’atmosfera senza necessità.

Dopo il raccolto, il 14 per cento dei prodotti viene perso

Il 14 per cento circa dei prodotti alimentari viene infatti perso – secondo le ultime stime della Fao – dopo il raccolto e prima di raggiungere i banchi della vendita al dettaglio. Le cause sono molteplici: arretratezza di tecnologie di produzione, mancanza di infrastrutture, ma anche cattiva gestione dei processi conservativi e assenza di incentivi a ridurre gli sprechi. La Fao chiede a tutti i Paesi, poveri e ricchi, di intensificare le azioni, anzitutto, per tracciare le perdite e gli sprechi e per offrire soluzioni riparative, come ci spiega Andrea Cattaneo, economista della Fao.

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Chiesa cattolica svizzera

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