Trascorso mezzo secolo dal voto alle donne

Mentre nel mondo l’indignazione per la guerra in Vietnam partita dagli USA e la breve Primavera di Praga soffocata nel sangue dall’Unione Sovietica, avevano spinto i giovani nelle piazza del mondo, dando vita a quella che sarebbe passata alla storia come la Rivoluzione del ’68; in Ticino, in quegli stessi anni, undici donne di cui vogliamo qui ricordare tutti i nomi: Linda Brenni, Dionigia Duchini, Ersilia Fossati, Elsa Franconi-Poretti, Rosita Genardini, Elda Marazzi, Rosita Mattei, Alice Moretti, Dina Paltenghi- Gardosi, Ilda Rossi e Marili Terribilini-Fluck, furono elette – prime donne della storia – in Gran Consiglio. Il 19 ottobre del 1969 il 63% degli uomini aveva, infatti, accolto l’introduzione del suffragio femminile in materia cantonale, il che permise a queste donne già impegnate nei loro rispettivi partiti, di candidarsi per le elezioni cantonali del ’71.

Ad accomunare Dionigia, Rosita ed Ilda (nate tra il 1909 e il ’22), una lunga militanza nelle file dell’Unione Femminile Cattolica Ticinese e il fatto di essere nubili. Impossibile, allora, conciliare l’indipendenza richiesta da un impegno sociale forte, con il ruolo di moglie e madre. Furono donne lavoratrici: la prima fu maestra, Rosita assistente e Ilda, lavorò a lungo presso il Banco di Roma per la Svizzera italiana, a Lugano. Ciascuna a modo suo, mise le sue capacità professionali al servizio dell’Unione Femminile e gli anni del loro impegno videro nascere la rivista «Spighe», la casa «La Montanina» a Camperio, e numerose iniziative per formare le donne nella vita e nella fede. Il risultato fu che le giovani donne iniziarono ad uscire dalle loro case e a prendere coscienza dell’importanza della loro presenza attiva anche in ambito sociale. Il primo passo verso quell’impegno che porterà diverse di loro a ricoprire cariche anche politiche. Grazie al bel lavoro dell’Associazione degli Archivi Riuniti delle Donne Ticino, le biografie di queste, come quelle di tante altre figure femminili del mondo cattolico e non, che hanno lasciato a vario titolo la loro impronta nella storia del nostro Cantone, sono oggi conservate e consultabili all’indirizzo www.archividonneticino.ch. Tra queste ricordiamo la video testimonianza di Carmen Pronini, presidente dell’UFCT dal 1988 al 2010. L’inserto catholica tornerà in seguito su queste figure. (red)

Chiesa cattolica svizzera

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