Sinodo per l'Amazzonia: i ministeri rispondano alle necessità dei popoli amazzonici

Si continua a parlare di nuovi ministeri, ma anche della salute integrale dell’Amazzonia al Sinodo in atto in questi giorni a Roma. Se ne è parlato ancora nel briefing con la stampa che ha dato riscontro della quarta congregazione generale. Il modello di sviluppo del capitalismo che divora la natura, gli incendi che stanno distruggendo la regione, la corruzione, la deforestazione e le coltivazioni illegali infatti minacciano sia la salute delle persone che quella del territorio e di tutto il pianeta. Ma anche la necessità di istituire nuovi ministeri rivolti soprattutto ai laici sono le istanze emerse nei lavori che coinvolgono i 174 padri sinodali.

Tutelare le popolazioni in isolamento volontario

Occhi puntati sulle popolazioni indigene in isolamento volontario, particolarmente vulnerabili ed esposte al genocidio. Per tenere alta l’attenzione su questa tematica si sente l’esigenza di istituire un osservatorio ecclesiale internazionale per la tutela dei diritti umani e delle necessità di queste comunità.

Più dialogo: la Chiesa raggiunga le popolazioni locali

Posta in luce la lentezza registrata a volte da parte della Chiesa Cattolica nel raggiungere le esigenze della popolazione. Talvolta infatti essa è lontana dai popoli locali e tale vuoto viene riempito dalla proposta delle chiese neopentecostali.
Urgente e irrinunciabile resta il dialogo ecumenico e interreligioso: rispettoso e fecondo, dimensione fondamentale per la Chiesa in uscita nella regione panamazzonica, caratterizzata da un contesto multiculturale. L’interculturalità è più che una sfida. No ad un’imposizione dall’alto della propria cultura. Sì all’accoglienza dell’altro e ad una salutare decentralizzazione in un’ottica sinodale. La Chiesa, senza nascondere le difficoltà, sia missionaria, abbia un volto indigeno e favorisca una logica secondo la quale la periferia si fa centro e il centro si fa periferia in un ricco movimento di mutua trasformazione.

I Ministeri rispondano alle necessità dei popoli amazzonici

In un’ottica sinodale si inserisce anche l’appello ad un maggiore coinvolgimento dei laici con la creazione di nuovi ministeri che rispondano alle necessità dei popoli amazzonici: la Chiesa sia creativa nel proporre una ministerialità multiforme tra gli indios e i popoli della foresta. Dal Concilio Vaticano II sono stati chiesti maggiori sforzi a favore di un’inculturazione della liturgia, con celebrazioni rispettose sia delle tradizioni e lingue dei popoli locali, sia del messaggio integrale del Vangelo.  Serve un attento discernimento da parte dei vescovi affinchè non sia esclusa a priori alcuna soluzione, neanche quella dell’ordinazione di uomini sposati. E’ stata fatta risuonare poi la richiesta di molti seminaristi per una formazione affettiva mirata a curare le ferite arrecate dalla rivoluzione sessuale: oggi in molti desiderano riscoprire e conoscere il valore del celibato e della castità. La Chiesa su questo non taccia, ma offra il suo tesoro: la dottrina che trasforma i cuori.

Un ministero laicale femminile

Al contempo occorre contrastare la dilagante violenza sulle donne. Lanciata l’idea di istituire un ministero laicale femminile per l’evangelizzazione. Occorre promuovere una partecipazione più attiva della donna nella vita della Chiesa in un’ottica samaritana.

Unità nella diversità

Va perseguita l’unità nella diversità secondo l’immagine del poliedro più volte suggerita dal Papa. Si chiede di passare, alla scuola di Gesù, da una pastorale della visita ad una pastorale della presenza e dell’ascolto, proclamando la tenerezza divina e promuovendo la cura della Casa Comune non solo tra gli amici, ma anche tra chi è lontano e la pensa in modo diverso. Su Gesù vanno radicati i valori della fraternità universale, dell’ecologia integrale e degli stili di vita ispirati al «buon vivere» come risposta alle tante proposte egoistiche dei nostri tempi.
A fronte della tragedia climatica denunciata a livello globale, il Sinodo è un momento di grazia e una grande opportunità per la Chiesa affinchè promuova una conversione ecologica e un’educazione integrale.

Migrazioni e pastorale urbana

All’attenzione dei padri sinodali è stata posta anche la questione delle migrazioni le cui cause principali sono sociopolitiche, climatiche, economiche o di persecuzione etnica: queste richiedono un approccio pastorale specifico. L’imposizione di un modello occidentale estrattivista colpisce le famiglie e forza i giovani a spostarsi nelle città. La Chiesa deve farsi promotrice di una pastorale urbana.

La teologia india e le tradizioni locali

Nel dibattito si è affrontato il valore della teologia india, con riferimento all’appello del Papa a plasmare una Chiesa dal volto indigeno, in grado di rileggere gli elementi essenziali dell’universo cattolico in chiave indigena. Sottolineato anche il valore della medicina tradizionale, valida alternativa alla medicina occidentale. Proposta la creazione di maggiori riserve naturali per custodire sia la biodiversità che la pluralità delle culture amazzoniche. Dalla Congregazione di questa mattina, aperta come di consueto dalla recita dell’Ora Terza, si è levata infine una preghiera speciale per la difficile situazione in Ecuador.

vaticannews/red

Chiesa cattolica svizzera

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