Salesiani: Torino, apre il Museo etnografico Missioni Don Bosco

Alla vigilia della 150° partenza di missionari salesiani da Torino, sabato 28 settembre viene inaugurato a Valdocco il Museo etnografico Missioni Don Bosco. L’obiettivo della Congregazione, viene spiegato in una nota, è quello di «rendere sempre più accessibile la conoscenza del mondo missionario ai pellegrini di Valdocco». Il museo, collocato a fianco della basilica di Maria Ausiliatrice, viene presentato come un «tassello originale della dimensione internazionale di Torino e un deposito scientificamente rilevante della cultura dei popoli nativi di tutto il mondo».

A presenziare all’apertura al pubblico della struttura, sarà il Rettor maggiore dei salesiani, don Ángel Fernández Artime, che benedirà questo nuovo spazio con la partecipazione di 17 ispettori da tutto il mondo, di 13 missionari rientrati per i corsi di aggiornamento in Italia e dei 36 nuovi partenti. Con loro il presidente di Missioni Don Bosco, Giampietro Pettenon.
Il museo è stato concepito anche come una vetrina delle presenze salesiane più significative «a fianco delle popolazioni indigene e a tutela delle diverse tradizioni culturali». Il percorso inizia quindi con la Patagonia e la Terra del Fuoco, destinazioni della prima spedizione missionaria salesiana nel 1875. Si prosegue con gli Shuar dell’Ecuador, con gli Yanomami del Venezuela, con le popolazioni del Rio Negro, con i Bororo, gli Xavante e i Carajá del Brasile, con i Naga del Nord-est dell’India. Una vetrina è dedicata alla Cina, una al Giappone, una all’Oceania. Il percorso si chiude con due vetrine dedicate al continente africano. «Il museo – si legge in una nota dei Salesiani –, si apre alla contemporaneità grazie alla documentazione contenuta in un maxischermo che testimonia l’impegno attuale dei missionari salesiani nel mondo a favore delle popolazioni più svantaggiate e più bisognose di aiuto».

Ad essere esposti – dice Elisabetta Gatto, etnologa e curatrice per Missioni Don Bosco del nuovo spazio culturale – sono «utensili, arredi, abiti, ornamenti, frutto della creatività con cui i diversi gruppi umani hanno saputo adattarsi all’ambiente, trasformando le risorse disponibili per le esigenze della vita quotidiana e per la realizzazione delle pratiche culturali e rituali».

(AgenSIR)

Chiesa cattolica svizzera

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