Giulia, la ragazza che cammina sopra le nubi

Giulia Gabrieli (3 marzo 1997-19 agosto 2011, Bergamo) è morta a 14 anni per un tumore alla mano, che l’ha consumata in due anni. Sul suo letto di agonia diceva: «Dobbiamo dire grazie al Signore, solo grazie!». Giulia vuole andare a piedi nudi incontro al suo Sposo, per sentire quanto sono soffici le nuvole. Nel web ci sono diversi video con alcuni stralci di una sua testimonianza registrata un mese prima della sua dipartita. Il viso è gonfio di cortisone ma lei spigiona serenità e pace. Dice tra l’altro: «Se guarirò, devo fare assolutamente qualcosa per i giovani che non hanno ancora conosciuto questo grande amore per il Signore. L’amore racchiude tutto». Suo papà racconta che lei faceva tutto con entusiasmo, un entusiasmo contagioso. Amava fare shopping, danzare e la sua canzone preferita era «Strada facendo…troverai un gancio in mezzo al cielo» cantata da Laura Pausini. Giulia aveva tanti amici e per ognuno un sorriso, una parola speciale, nonostante gli acuti dolori. Le tiene compagnia la recita quotidiana del rosario; porta sempre la corona al collo. Arriva anche per lei l’ora della notte oscura quando capisce che non potrà più guarire e il dolore si fa insopportabile. Un giorno Giulia è a Padova per la radioterapia e va a pregare, in preda all’angoscia, sulla tomba di Sant’Antonio. Arriva una signora sconosciuta che le poggia la mano sopra la sua mano malata. Lei vede in questo un segno del Cielo ed esce dalla basilica leggera e piena di gioia. Giulia fa la sua ultima corsa fra le braccia di Gesù e muore serenamente la sera del 19 agosto del 2011, mentre si sta tenendo la giornata mondiale della gioventù a Madrid. Il Vescovo di Bergamo, che l’ha conosciuta personalmente, Monsignor Francesco Beschi, parla ai giovani di questa ragazza coraggiosa e generosa.

Quella di Giulia, è una vita consumata in fretta, ma lascia dietro di sé una scia luminosa che noi tutti possiamo seguire. Si è già aperto a Bergamo, il processo per la causa della sua beatificazione. Se la sofferenza è offerta a Dio, in unione con la Passione di Cristo, essa diventa una via di salvezza per tante anime che ancora non lo conoscono. Questo Giulia l’ha capito molto bene. Essa ha amato il Signore sopra ogni cosa e i fratelli nel legame forte del suo amore, pieno di tenerezza.

Notizie tratte dal libro: «Il chicco di grano», di Costanza Signorelli, ed. Omni Die.

Chiesa cattolica svizzera

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