Papa alle autorità del Madagascar: il popolo diventi artefice del proprio destino

Assicurare la promozione integrale di tutti gli abitanti del Madagascar, chiamati a partecipare alla costruzione del futuro. E’ l’invito che stamani il Papa rivolge con forza alle autorità, alla società civile e al corpo diplomatico, nel primo discorso in terra malgascia, dove è arrivato ieri pomeriggio dal Mozambico. Senza giustizia sociale, ricorda, non può esserci concreta tutela dell’ambiente così come vanno rispettati gli stili di vita originari.

Ad ospitare l’evento è il Ceremony Building dove Papa Francesco arriva accompagnato dal Capo dello Stato, Andry Rajoelina, dopo la visita di cortesia e il colloquio privato che con lui ha avuto nel vicino Palazzo presidenziale Iavoloha, poco fuori la capitale Antananarivo. Al termine dell’incontro con le autorità, insieme al presidente malgascio, Papa Francesco ha piantato un albero di baobab all’ingresso della Sala.

L’orizzonte di tutto il suo discorso è quella richiesta di «sviluppo integrale», non solo economico ma di tutto l’uomo e di ogni uomo, cara a San Paolo VI. Ad un Paese classificato fra i 10 più poveri del mondo, dove la malnutrizione cronica colpisce un bambino su due, il Papa chiede quindi un forte impegno:

In questa prospettiva, vi incoraggio a lottare con forza e determinazione contro tutte le forme endemiche di corruzione e di speculazione che accrescono la disparità sociale e ad affrontare le situazioni di grande precarietà e di esclusione che generano sempre condizioni di povertà disumana. Da qui la necessità di introdurre tutte le mediazioni strutturali che possano assicurare una migliore distribuzione del reddito e una promozione integrale di tutti gli abitanti, in particolare dei più poveri.

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