di Marzia Pagnamenta Guidali (volontaria Gruppo Foulard Gialli)
E’ sempre difficile, come famiglia, decidere se partire per un pellegrinaggio, che dura una settimana, con dei bambini. In più se si è inseriti in un pellegrinaggio diocesano come quello che parte dal Ticino dove ci sono orari, celebrazioni da rispettare e i nostri bambini? Sicuramente si annoieranno e non avranno voglia di venire e noi come adulti viviamo male il tutto.
Ma per chi decide di venire a Lourdes con i propri figli non è così perché da anni esiste un servizio proprio apposito per i bambini. I FOULARD GIALLI. Chi sono?
Alcuni membri dell’Ospitalità, che prestano servizio agli ammalati, e un sacerdote si mettono a disposizione e propongono ai bambini, ragazzi e giovani di vivere insieme le tappe del pellegrinaggio. Si approfondisce il tema dell’anno di Lourdes che quest’anno è: «Beati i poveri di cuore perché di essi è il regno dei cieli». Con i ragazzi si vivono momenti di preghiera, di attività creative, di svago e degli incontri con i malati.
Anche quest’anno la fibrillazione per la partenza a Lourdes è già iniziata da mesi, dobbiamo preparare molte cose, ed è sempre una bellissima avventura poter partecipare al pellegrinaggio e in più con la mia famiglia. Dover preparare il programma per il gruppo dei foulards gialli mi dà sempre la possibilità di chiedermi perché vado a Lourdes e perché mi metto a disposizione a fare un servizio del genere. Perché a Lourdes? Trovarsi in un luogo così particolare con la propria diocesi e fare un cammino, mi da la gioia di sentirmi parte di una Chiesa che esiste e che è presente dove abito.
Il servizio è un dono che Dio ci dona e non posso dire di no a Lui, un dono che mi dà l’opportunità di conoscere bambini/ragazzi di tutta la diocesi e che mi fa diventare «piccola» nello scoprire i valori del donarsi agli altri gratuitamente.
Dove i ragazzi ti mettono in discussione sul credere e perché fai alcune scelte di vita. Dove i giovani, che stanno decidendo cosa fare, ti chiedono aiuto e desiderano vedere una testimonianza vera e viva con Gesù. E in tutto questo c’è il malato, dove a Lourdes è al centro di tutto, dove la sofferenza non manca e ti mette in discussione. Dove gli ammalati ti danno il coraggio di continuare a vivere la vita con gioia.
Il gruppo foulard gialli
Il gruppo foulard gialli è molto particolare di età e di esperienze di vita, ma anche quest’anno si è creato un bellissimo ambiente e si tocca con mano ogni momento l’aiuto all’altro e la voglia di crescere insieme per gioire di questo pellegrinaggio. Tutte le volte che incontriamo gli ammalati e meraviglioso vivere l’incontro tra il malato e il bambino/ragazzo vedo la gioia dell’incontro e la voglia di stare insieme un momento.
Ecco perché mi metto a disposizione perché tutte le volte che vengo a Lourdes è un ricominciare a chiedermi come vivo la mia fede, se il mio donarmi agli altri è vero è un servizio e un dono. E i bambini/ragazzi mi fanno sempre delle domande che mi permettono di fermarmi e chiedermi cosa sto facendo della mia vita. E’ bello e meraviglioso poterlo fare, anche se difficile e fastidioso, ma mi da la possibilità di prendere la forza per vivere quello che mi aspetta, poi affidando tutto a Maria questo diventa ancora più bello e confortante. Spero di cuore che l’anno prossimo ci siano tante famiglie con tanti bambini per condividere insieme questa fantastica esperienza.
Chiesa cattolica svizzera
https://www.catt.ch/newsi/a-lourdes-con-la-famiglia-e-i-bambini-si-puo/