Quaranta scout a Lourdes per accompagnare i pellegrini ticinesi

«Eccoci pronti anche quest’anno per vivere una nuova esperienza al 62° Pellegrinaggio Diocesano a Lourdes. Ormai da qualche anno ho sempre partecipato con il Gruppo Foulard Bianchi – Scaut Ticinesi, e da 3 anni come loro assistente spirituale. Un’esperienza speciale ogni anno che fa parte ormai della mia agenda, in quanto Lourdes è un luogo caro anche al mio cammino vocazionale di sacerdote», racconta don Davide Droghini, assistente spirituale degli scout che accompagnano anche quest’anno i malati e i pellegrini ticinesi a Lourdes, in partenza quest’oggi.

Gli scout
I Foulard Bianchi sono una comunità scout internazionale cattolica fondata a Lourdes nel 1926. Vi fanno parte in tutto il mondo persone di ogni nazionalità.
Quest’anno il gruppo è formato da una quarantina di persone, con età compresa tra i 17 anni e gli oltre 70 anni, che hanno deciso di vivere una settimana intera, all’insegna dell’accompagnamento dei pellegrini nella loro visita al Santuario di Lourdes e nelle diverse attività proposte, guidati dai due coordinatori Giorgio Buzzi ed Ester Bernasconi e da don Davide Droghini come assistente spirituale.
Il servizio è abbastanza articolato e va dall’animazione del canto al servizio d’ordine durante le funzioni liturgiche, e anche all’aiuto ai pellegrini in varie situazioni durante la giornata
Il tema proposto per il Pellegrinaggio Diocesano in linea con la diocesi di Lourdes, è «Beati i poveri».

L’anno giubilare del santuario
Il Santuario di Lourdes vive in questo anno 2019, un anno giubilare. Sono trascorsi 175 dalla nascita di Bernadette e dall’anno in cui ha ricevuto il Battesimo. Inoltre ricorre il 140° anniversario dalla sua morte.
Ha scritto il Rettore del Santuario di Lourdes: «Il 2019 è un anno giubilare. «Beati i poveri» ci dice Gesù guardando Bernadette e guardando noi. Stiamo camminando verso la felicità di un altro mondo, un mondo in cui la grande ricchezza è quella del cuore che sa entrare in uno scambio d’amore. Bernadette, invisibile nell’ordine delle apparenze superficiali, opera in noi un’inversione di priorità, ci fa amare i poveri e il servizio presso i poveri; lei ci svela il segreto della gioia, quando chi serve riceve più di quello che dà».

«Siamo chiamati a «sporcarci» le mani e a toccare con mano la povertà, proprio come abbiamo vissuto nella nostra giornata «Pre-Lourdes» alla mensa delle Suore Missionarie della Carità di Madre Teresa a Milano. Abbiamo incontrato la vera povertà del mondo di oggi.
In questi giorni aiutati dalla «Preghiera delle 5 dita» di Papa Francesco, saremo accompagnati come gruppo, in quest’esperienza insieme con Maria e Bernadette, affinché impariamo a scoprire che anche le nostre povertà personali, possono però avere un risvolto positivo ed aiutarci a camminare verso l’incontro con Gesù», conclude don Davide.

 

Chiesa cattolica svizzera

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