Madagascar, i libri delle Figlie di San Paolo per superare la povertà

Il 70% dei malgasci vive nella povertà. Tante famiglie ricevono solo uno o due euro al giorno. Molti, quindi, non hanno la possibilità di andare a scuola o di curarsi. Una nazione con una età media bassa ha, però, le carte in regola per guardare al futuro con fiducia. E la cultura, nelle intenzioni delle Paoline, è la ricetta per cambiare passo.

«Conoscendo i dati economici del Paese, tutti pensano subito a fornire sostegni di tipo sociale, ma è la formazione della mente – racconta suor Dolly Ravelomanana – ciò di cui abbiamo veramente bisogno: un aiuto a cambiare la mentalità, a conoscere, a riflettere e a imparare… Quando uno conosce, può andare lontano e può uscire della povertà materiale. Ci credo davvero. E se riusciamo ad aiutare i giovani, loro potranno aiutare il resto della nazione».

Le Figlie di San Paolo sono arrivate in Madagascar nel 1983 e sono presenti in quattro diocesi, precisamente ad Antananarivo, a Fianarantsoa, a Tulear e a Tamatave. La Congregazione fondata dal beato Giacomo Alberione si impegna da sempre a vivere e annunciare Gesù tramite i mezzi della comunicazione sociale. Nella grande isola dell’Oceano Indiano, in particolare, cerca, attraverso i libri, «di promuovere la lettura. Lavoriamo alla formazione della mente: intendiamo aiutare la gente a riflettere di più, ad approfondire e a saper interiorizzare meglio; ci rivolgiamo soprattutto ai giovani che sono conquistati ormai dalla superficialità».

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