Dalla Mariapoli europea l'impegno ad amare la patria altrui come la propria

Un impegno alla fraternità da vivere giorno per giorno nelle proprie città. Non poteva che essere questo l’atto conclusivo della prima Mariapoli europea che si è svolta a Tonadico (TN) dal 14 luglio all’11 agosto scorsi. Un impegno espresso a voce alta dai partecipanti, in diverse lingue, durante la Messa presieduta domenica mattina alla Pieve di Fiera di Primiero dall’arcivescovo di Trento mons. Lauro Tisi, con queste parole: «Desideriamo operare affinché le capacità e i valori delle nostre comunità siano messi al servizio di tutte le altre; affinché cresca il rispetto tra gli Stati fino a divenire amore reciproco e ovunque se ne possano sperimentare i frutti: la pace e la giustizia sociale, la condivisione dei beni materiali, intellettuali e spirituali, l’attenzione verso gli ultimi, la cura integrale del pianeta.» Senza tralasciare di affidare poi all’unico Padre, Dio amore, il «sogno che crolli ogni barriera e che tutti scoprano di essere parte dell’unica famiglia universale in cui le diverse bellezze dei nostri popoli accrescano la ricchezza dell’umanità». Già nel 1959, Chiara Lubich e tutti i membri del Movimento da lei fondato, avevano stretto tra loro un patto di fraternità e consacrato tutti i popoli della Terra a Maria perchè lei ne facesse una sola famiglia.

" Se un giorno i popoli sapranno posporre loro stessi, l’idea che essi hanno della loro patria, (…) per quell’amore reciproco fra gli Stati, che Dio domanda, ( … ) quel giorno sarà l’inizio di una nuova era» (Chiara Lubich, 1959) «

L’importanza di questo patto è stata sottolineata a Tonadico da Maria Voce nel suo saluto finale: «I processi globali in corso – ha detto la presidente del Movimento dei Focolari – mostrano l’interdipendenza planetaria di Stati, nazioni, comunità. È sempre più evidente che c’è un comune destino per tutti i popoli della Terra e che i grandi temi dell’attualità riguardano questioni vitali per tutti (… ) Sono questioni trasversali alle differenze culturali, civili e politiche. Dunque immettono i popoli in un circuito di costante confronto, al fine di maturare processi di integrazione politica e di convergenza decisionale». Per questo suona di grande attualità la decisione personale e comunitaria presa in Mariapoli di vivere per il mondo unito.

Circa 2800 le persone di tutta l’Europa che si sono avvicendate nella Mariapoli europea e che, attraverso varie attività, hanno sperimentato che ci si può sentire uniti anche nella diversità.
A Tonadico hanno cercato di mettere in pratica le parole di Gesù contenute nel Vangelo, sulla scia dell’esperienza vissuta da Chiara Lubich proprio qui 70 anni fa, nell’estate del ’49. E Tonadico ha deciso di ricordare quell’esperienza intitolando a Chiara Lubich la via su cui si affaccia «Baita Paradiso», la casa in cui Chiara aveva vissuto allora. La cerimonia si è tenuta alla presenza anche del sindaco Daniele Depaoli e di mons. Tisi. «Questo è un luogo – ha sottolineato l’arcivescovo – che ha visto il passaggio di Dio in maniera importante. Chiediamo per i nostri popoli di poter essere uomini e donne che vedono Dio e raccontano Dio, la Sua bellezza, la Sua bontà».

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