La Chiesa venezuelana grata a Papa Francesco

Mancanza di cibo e di medicinali, carenze nei servizi idrici, di corrente elettrica e di trasporto. Questa la grave situazione del Venezuela dove sono ormai quasi 6 milioni le persone che vivono in condizioni drammatiche e più di 4 milioni di persone che hanno lasciato il Paese. A parlarne è il presidente della Conferenza episcopale venezuelana, mons. José Luis Azuaje Ayala, in una lunga intervista rilasciata in spagnolo a Vatican News e realizzata da Griselda Mutual, all’indomani dell’appello di Papa Francesco all’Angelus. Ieri il Papa è tornato ad esprimere la sua vicinanza all’amato popolo venezuelano, particolarmente provato per il perdurare della crisi. Il suo auspicio è che quanto prima si arrivi ad un accordo per il bene del Paese. La scorsa settimana, nell’Esortazione pastorale al termine della loro Assemblea plenaria, anche i vescovi venezuelani hanno chiesto un deciso cambio di rotta e cioè «l’uscita di coloro che esercitano illegittimamente il potere e l’elezione nel più breve tempo possibile di un nuovo Presidente della Repubblica». Una crisi politica, quella del Venezuela, che vede su due parti contrapposte il Presidente Nicolas Maduro e il leader delle opposizioni, il presidente dell’Assemblea nazionale, Juan Guaido.

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