Svizzera: la cooperazione allo sviluppo attenua il fenomeno migratorio

La cooperazione allo sviluppo può e deve contribuire a mitigare le cause della migrazionee lo sta già facendo. Programmi e progetti nelle aree tradizionali di migrazione verso l’Europa riguardanti salute, istruzione, sviluppo rurale e politiche amministrative eque hanno l’effetto di inibire la migrazione, come emerge dallo studio consultabile online «Migrazione e cooperazione allo sviluppo»  realizzato da Alliance Sud,  raggruppamento di diverse Ong svizzere (Swissaid, Sacrificio quaresimale, Pane per tutti, Helvetas, Caritas, Mutuo Soccorso Interchurch).

Lo studio ha valutato le analisi e le statistiche internazionali disponibili ed ha presentato i risultati su 25 pagine in una forma facilmente leggibile.

Le vere prospettive di sviluppo frenano l’immigrazione
Lo studio mette in rilievo come una politica di aiuto allo sviluppo saggia possa attenuare il fenomeno delle migrazioni. Oggi la popolazione migrante nel mondo è quantificabile in circa 260 milioni di persone: un numero mai raggiunto prima, secondo i dati di Alliance Sud. Sebbene il tema delle migrazioni sia oggetto di accesi dibattiti, la quota di migranti internazionali nella popolazione mondiale rimane molto bassa (circa il 3,4%).
Anche l’aumento delle migrazioni internazionali ha subito un forte rallentamento nell’ultimo decennio: tra il 2005 e il 2010, il numero di migranti internazionali è aumentato in media di quasi il 3% a livello mondiale, ma solo del 2% tra il 2015 e il 2015 2017, nonostante i significativi movimenti migratori che hanno avuto luogo durante questo periodo. La migrazione «Sud-Nord» dai paesi in via di sviluppo verso i paesi industrializzati prosperi sta ricevendo un’enorme attenzione mediatica e politica in Europa e negli Stati Uniti. Guardando più da vicino, afferma Alliance Sud, è chiaro tuttavia che rappresenta poco più di un terzo di tutte le migrazioni transfrontaliere nel mondo. Secondo i dati delle Nazioni Unite, la quota di migrazione internazionale totale è attualmente intorno al 35%. È quindi molto inferiore alla quota di migrazione «Sud-Sud» (38%). «I migranti dei paesi in via di sviluppo migrano quindi più spesso verso altri paesi in via di sviluppo che verso nazioni industrializzate prospere». Questo almeno, secondo i dati dello studio in questione.

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Chiesa cattolica svizzera

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