Papa Francesco, Santa Messa per i Ss. Pietro e Paolo, «rinati grazie al perdono di Dio»

Sull’esempio di Pietro e Paolo, testimoni di vita, di perdono, di Gesù, chiediamo al Signore di non essere cristiani tiepidi, «reporter» dello spirito, ma «testimoni che ogni giorno Gli dicono: ›Signore, tu sei la mia vita’». Così Papa Francesco, nell’omelia della Celebrazione per la Solennità degli apostoli San Pietro e San Paolo, dopo la benedizione dei Palli per 31 nuovi arcivescovi metropoliti, presenta i due come «peccatori pentiti», che Gesù ha chiamato per nome e così «cambiò la loro vita».

Perché Cristo ha scelto Pietro e Paolo, «due peccatori pentiti»
«Non si sono mai stancati di annunciare, di vivere in missione, in cammino, dalla terra di Gesù fino a Roma», ricorda il Papa, e «qui lo hanno testimoniato sino alla fine, dando la vita come martiri». Sono stati innanzitutto testimoni di vita, ma «le loro vite non sono state pulite e lineari». Erano di indole molto religiosa, ma «fecero sbagli enormi: Pietro arrivò a rinnegare il Signore, Paolo a perseguitare la Chiesa di Dio». Eppure Gesù si fidò di loro. Perché il Signore, si chiede Francesco, «non ci ha dato due testimoni integerrimi, dalla fedina pulita, dalla vita immacolata? Perché Pietro, quando c’era Giovanni? Perché Paolo e non Barnaba?»

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