Germania, card. Marx al Kirchentag evangelico: «una Chiesa autoreferenziale non può essere una benedizione»

«Chi ama, si apre e non si siede. Dobbiamo essere curiosi verso la chiamata di Dio. Una Chiesa autoreferenziale, che vede solo se stessa, che gira attorno a se stessa, non si aprirà, non diventerà una benedizione. Abbiamo la forza – anche come Chiese – di superare le difficoltà? Anche se alcuni aspetti della vita e di Dio ci sembrano incomprensibili, siamo chiamati a resistere». È il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Colonia e presidente della Conferenza episcopale tedesca che ha pronunciato queste parole intervenendo ieri in uno degli incontri del Kirchentag, il convegno degli evangelici tedeschi in corso a Dortmund (19-23 giugno), con il titolo «Che fiducia è quella nella quale confidi?». Commentando la vicenda di Abramo, che sta per sacrificare il figlio Isacco, il cardinale ha spiegato come l’esperienza di Abramo «è la vita nell’orizzonte di Dio: è un Dio che non mi perde di vista, di cui posso fidarmi». Riferendosi al cammino ecumenico, Marx ha invitato ad avere «orecchie aperte per lasciarsi guidare da Dio». «Le attività ecumeniche e pastorali sono importanti, ma la ricerca di un modo nuovo e più profondo per parlare di Dio è ancora più importante», ha continuato il cardinale. «Come Chiese dobbiamo chiederci ecumenicamente: come possiamo iniziare ad affascinare le persone, a parlare di Dio e a penetrare il mistero di Dio?». E ancora: «Quando impareremo a parlare di questo mistero, del mistero assoluto di Dio, alcune domande si scioglieranno come neve al sole».

Chiesa cattolica svizzera

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