Assemblea Caritas Ticino: il 2018 segnato dai 30 anni del Programma occupazionale

Attraverso un Comunicato Stampa, Caritas Ticino informa di quanto emerso durante l’assemblea annuale tenuta lo scorso 10 maggio dall’organo direttivo dell’Organizzazione nata nel 1942, per l’esame dei conti e il rapporto di attività 2018, segnato in particolare dal 30esimo anno di attività del Programma occupazionale.

«Come per gli anni precedenti – si legge sul Comunicato – i conti hanno riconfermato la stabilità finanziaria: il Conto d’esercizio presenta una chiusura a zero con una cifra d’affari di 7 mio di franchi; il preventivo 2019 presenta un dato lievemente inferiore sempre con chiusura alla pari. I dati di bilancio, attivi e passivi ammontano a CHF 10’800’000. Tali cifre sono realizzate senza proporre delle collette, mentre il finanziamento da parte dello Stato (SECO) per progetti legati al Programma occupazionale è stato nell’ordine del 24% e dal Cantone per altri progetti nell’ordine dell’8%. Il sostentamento principale è dato dalle attività a carattere produttivo nella misura del 55% e da ricavi da immobili con l’11%».

Il Programma occupazionale per persone disoccupate che ha appunto celebrato i 30 anni di organizzazione, «nel 2018 si è tradotto nell’accoglienza e accompagnamento di 1’059 persone (845 in disoccupazione e 214 in assistenza) tutte alla ricerca di un posto di lavoro». Ben il 40% dei partecipanti con diritto alla disoccupazione ha trovato lavoro durante il Programma di inserimento.

«30 anni di organizzazione di Programma occupazionale per persone in disoccupazione e 20 anni per persone in assistenza; per quest’ultime l’approccio tenuto dal Cantone negli ultimi anni è stato di maggiore impulso per il reinserimento nel mondo del lavoro. Il lavoro, anche nei Programmi occupazionali, rimane lo strumento per mantenersi presenti nella società e punto di riferimento quotidiano per chi fa più fatica nel costruire rapporti sociali. Continua pertanto ad essere importante luogo anche per evitare la solitudine, valorizzare le proprie virtù e contribuire al bene comune».

Ma cosa ha prodotto il lavoro di queste oltre 1000 persone?

«Diversi i servizi – scrive il Comunicato – di lotta allo spreco»: nelle sedi di Giubiasco e Pregassona continua infatti il recupero di tonnellate di oggetti riciclati come mobili, abiti e articoli vari; nelle sedi di Pollegio e Rancate il riciclo riguarda invece oltre 2000 tonnellate di apparecchi elettrici ed elettronici. «In aumento rileviamo anche la mole di abiti usati raccolti attraverso i 140 cassonetti verdi: quasi 350 tonnellate quelle raccolte nel 2018. A queste dobbiamo aggiungere la quota stimata in oltre 50 tonnellate consegnate direttamente nei nostri negozi dell’usato», nei quali operano le preziose «volontarie che con costanza donano il proprio tempo libero». In 30 anni di attività, l’Associazione stima un recupero di 100 mila tonnellate di materiale.
Inoltre, nella azienda agricola biologica di Pollegio sono state prodotte, nell’ultimo anno, circa una quarantina di tonnellate di ortaggi. Infine, soprattutto nel Sopraceneri, una trentina di persone sono state impiegate nella cura del territorio, «in assistenza nel progetto delle neofite (piante invasive) e dunque nell’eradicazione di 380’000 litri di queste piante infestanti. Un’attività nata in sordina, ma sempre più apprezzata da enti pubblici e privati senza scopo di lucro dalla quale alcuni partecipanti ne sono usciti con un posto di lavoro fisso».

Ma i servizi offerti da Caritas Ticino sono anche altri: «l’attività del Servizio sociale ha visto l’impegno su 486 dossier (373 nel 2017) con il coinvolgimento di circa 800 persone. L’aumento di casi rispetto all’anno precedente è da attribuire, da una parte alla crescita di casi di sovraindebitamento attribuiti al servizio che rappresentano il 47% dei dossier attivi e dall’altra ad un monitoraggio più accurato delle situazioni».

«Si è poi concluso a fine 2018 il progetto pilota in collaborazione con il Cantone per il coordinamento di gruppi e associazioni di volontari che si occupano di persone richiedenti asilo. Da un gruppo di Associazioni già noto al Cantone e da questo segnalato come nucleo di partenza dell’attività di coordinamento e mappatura, composto da una decina di soggetti e un numero di circa 100 volontari, si è giunti a coinvolgere 35 soggetti e un numero di persone che supera abbondantemente le 300 unità».

Sempre a favore delle persone richiedenti asilo, continua il progetto per il loro «inserimento in attività di utilità pubblica, organizzati da comuni o enti senza scopo di lucro, che nel 2018 ha occupato 122 persone per 41’000 ore di lavoro».

La comunicazione

Continua, inoltre, il servizio sul piano comunicativo per «la divulgazione del pensiero, delle azioni di Caritas Ticino e di tematiche sociali e culturali diverse, attraverso la settimanale emissione televisiva in onda su TeleTicino il sabato sera e su YouTube (dove sono presenti oltre 1700 video), che nel 2018 ha prodotto 52 puntate in alta definizione. Sempre capillarmente presente anche l’altro strumento di comunicazione, la Rivista Caritas Ticino, con quattro edizioni annuali, la quale mantiene la tiratura di 5’500 copie».

Nel 2018, si sono inoltre rafforzati i contatti con la Caritas di Como dove alla fine di febbraio di questo anno si è organizzato un pomeriggio sul volontariato attraverso i confini che su proposta dei rispettivi vescovi ha accolto un buon numero di persone sia dal Ticino che dal Comasco.

I dati completi dell’anno 2018 saranno pubblicati sul numero di giugno della rivista Caritas Ticino e contemporaneamente disponibili sul sito www.caritas-ticino.ch

Chiesa cattolica svizzera

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